Stroppa ha l’aria di chi tutto questo l’ha conquistato sul campo. Ed è davvero così. Con pazienza, capacità di soffrire, la giusta concentrazione e la voglia di non mollare mai. Nemmeno nei momenti duri, quando sembrava che questo Foggia non potesse accettare mai un sostituto di De Zerbi, per quello che il tecnico bresciano aveva rappresentato nell’immaginario collettivo di un popolo che attendeva (e attende) la Serie B da 19 anni.
Tutto alle spalle, con il più bel colpo di biliardo. Con tranquillità, senza aizzare le folle. Quelle stesse folle che però gli hanno tributato ieri il giusto plauso: Stroppa scopre il calore di Foggia. Anche per se stesso. In conferenza stampa, pragmatico come al solito, dice che è tutto merito dei calciatori. Forse lui ci crede davvero, ma è palese che una grande squadra per vincere un campionato difficile abbia bisogno di un grande condottiero. Lui lo è stato, e a breve i risultati lo consacreranno alla storia dei satanelli. Manca solo un punto e non è ancora il momento di sciogliersi per chi è sempre stato capace di soffrire, in silenzio. Magari festeggerà anche in silenzio, ma ha fatto il botto. Accidenti, che botto.
Fonte: www.sportevai.it – Giuseppe Andriani