Fedele Sannella: “I soldi? Erano i giocatori a chiedere i contanti”

Fedele Sannella: “I soldi? Erano i giocatori a chiedere i contanti”

Le dichiarazioni davanti ai giudici del tribunale di Milano.

“I contanti per i calciatori servivano perchè erano gli stessi calciatori a chiederci il contante per pagare canoni di locazione, per acquistare vetture e per altre spese. In alcuni casi ho anche prestato denaro ad alcuni giocatori, che poi mi avrebbero restituito, anche se in vari casi la restituzione non è avvenuta o è avvenuta solo parzialmente. Il contante serviva anche per pagare spese mediche e visite di ogni tipo ai calciatori”.

L’INTERROGATORIO. A parlare così è Fedele Sannella interrogato dai giudici del tribunale di Milano lo scorso 26 gennaio, due giorni dopo l’arresto disposto dal Gip Giulio Fanales. Il patron rossonero prova a fornire in questa maniera i chiarimenti ai giudici sull’utilizzo del contante, dopo che 48 ore prima era stato tradotto in carcere con l’accusa di aver riciclato nel Foggia calcio un importo di 378mila 750 euro, versati da Massimo Curci e considerati provento di reato.

LA CONSEGNA DEL DENARO. In primo luogo l’imprenditore foggiano, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha confermato l’importo delle somme ricevute da Curci come ricostruite dai giudici: 50mila euro nella stagione 2015-2016 e 328mila 750 euro nella stagione 2016-2017. Così come ha confermato le modalità di consegna: “Il denaro mi veniva solitamente consegnato da Nicola Curci, – verbalizza – ogni dazione era di circa 20-25mila euro. Era Nicola Curci a raggiungermi nello stadio oppure nei miei uffici. Solitamente il denaro si trovava all’interno di una busta. Di solito non erano presenti persone di mia conoscenza anche se non posso escluderlo con certezza, questo vale anche per Fares che tutt’al più può essere stato saltuariamente presente”.

“NESSUNA MINACCIA”. A domanda esplicita del giudice, Fedele Sannella esclude invece qualsiasi minaccia a Curci: “Non ho mai minacciato in nessun modo i Curci, mi limitavo a scrivere a Massimo Curci un sms con scritto: ‘Mandami a Nicolino’. Massimo Curci sapeva perfettamente che si trattava della richiesta di denaro. Dopo questo sms di solito nei giorni successivi ricevevo il denaro”.

L’UTILIZZO. Ciò che il patron rossonero tiene a precisare è invece l’utilizzo del denaro: “Questo denaro lo ricevevo per il Foggia calcio, – dichiara Sannella – erano spese che io avevo già sostenuto. Tra me e Massimo Curci c’era l’accordo di ripartire al 50% le spese da sostenere per il Foggia calcio. In realtà io mi trovavo sempre ad anticipare gli importi, salvo poi dovere faticosamente recuperare da Cuci il 50% su di lui gravante”. Poi i dettagli sull’utilizzo: “contanti che servivano perchè erano gli stessi calciatori a chiederci il contante…”.