Dieci secondi per un gol: Gigliotti e la profezia di De Zerbi sulla punizione vincente

Dieci secondi per un gol: Gigliotti e la profezia di De Zerbi sulla punizione vincente

Il difensore rossonero rivela un segreto sulla rete.

L’arrivo del suo transfer era diventato un mistero, quasi una farsa. Poi il “capolavoro” della società – come l’aveva definito mister De Zerbi – aveva permesso al difensore francese di esordire alla prima di campionato, con la vittoria sul Martina.

IL SEGRETO DI GIGLIOTTI. Quasi un mese e mezzo dopo, il Foggia torna alla vittoria a Ischia. E protagonista è (anche) Guillaime Gigliotti, con la sua punizione vincente alla fine del primo tempo. E al sito ufficiale della società rossonera il difensore rivela anche un piccolo segreto, alla base di questo gol. “Io batto sempre le punizioni appena fischia l’arbitro – spiega Gigliotti -, per cercare di sorprendere il portiere. Venerdì, invece, mentre provavamo le punizioni, il mister mi si è avvicinato e mi ha detto: ‘Quando fischia l’arbitro, fermati 10 secondi, concentrati e poi batti, vedrai che è meglio così’. L’ho ascoltato – confessa il difensore – e ho fatto bene”. Consigli da specialista, da uno che a Foggia – a cominciare dalla punizione contro la Nocerina che nel 2002 regalò un Natale da capolista ai rossoneri –ricordano bene in campo: “Mi ha detto che in carriera ha fatto almeno 30 gol su punizione – evidenzia Gigliotti -, è stato un vero specialista, con i suoi consigli non potevo sbagliare”.

BRESCIA: “PROVA DI MATURITÀ”. Soddisfatto, ovviamente, anche il tecnico Brescia. Che può godersi la prova di maturità dei rossoneri, proprio quella che aveva chiesto De Zerbi (ieri squalificato) prima del match: “Nella ripresa non abbiamo mai rischiato – spiega Brescia -, abbiamo messo al sicuro la gara e anche quando abbiamo preso gol non ci siamo mai disuniti. Anzi in quel momento abbiamo dato prova di grande maturità”. Gli spettri della rimonta subita a Cosenza sono stati immediatamente scacciati, con il terzo gol, perché “oggi questa squadra ha una grande consapevolezza della sua forza”. Tra le note positive, anche la doppietta di Cavallaro: “Gli attaccanti, si sa, vivono per il gol – evidenzia Brescia -, e Cavallaro era nervoso perché non arrivava. Siamo contenti per lui, ne ha fatti due, ne poteva fare quattro, l’importante è che si sia sboccato”.