A presentare il derby di domenica tra Foggia e Taranto, a Blunote, è il doppio ex, rimasto nel cuore dei tifosi ionici, Gianvito Plasmati: “Di questo gruppo H della serie D, Ho visto qualcosa e posso dire che il Taranto ha avuto una partenza discreta. Nel girone non esiste una formazione ammazza-campionato. Per quello che ho visto il livello è buono”.
FOGGIA-TARANTO: “Probabilmente, non sarà una bella partita come del resto accade per il 90% dei derby. Mi aspetto una gara, più che tecnicamente e tatticamente valida, nervosa. Spesso questo tipo di match li vince chi riresce a gestire meglio l’aspetto psicologico: non sempre quella più forte. Gli ionici troveranno un ambiente ostico: conosco bene la tifoseria foggiana e c’è sempre una cattiveria sportiva che infuoca la sfida”.
IL TARANTO: “Lo colloco tra le prime posizioni anche se vincere in serie D è difficilissimo. Esistono tante variabili. A volte si prendono calciatori dalla serie B o dalla C sbagliando qualche under e rischiando cos’ di perdere un campionato. Ovviamente, in linea generale, l’errore può capitare”.
DOPPIO EX: “Foggia e Taranto per me sono state rispettivamente croce e delizia: in casa rossonera ho vissuto una situazione particolare visto che si puntava ad ammazzare il campionato: purtroppo partimmo male. Arrivai l’1 settembre ed entrai in forma tardi ambientandomi dopo un po’. Perciò, decisi di andare via e di passare proprio al Taranto dove le cose andarono bene. Arrivai con la squadra che era a più due dalla zona play out. Poi, arrivammo all’ultima giornata al secondo posto perdendolo per via del ko in quel di Ancona. Finimmo terzi lasciandoci sfuggire la possibilità di giocarci gli spareggi con il fattore campo a favore. La promozione in serie B sarebbe stata, per me, la ciliegina sulla torta. A Taranto ci torno con piacere anche solo per fare una passeggiata e i tifosi mi riempiono sempre d’affetto”.
LE TIFOSERIE: “Purtroppo, anche domenica, a Foggia, mancheranno i tarantini. Il calcio è lo sport più bello del mondo e una cosa del genere non è normale. Non può pagare una tifoseria per pochi imbecilli: se qualcuno si comporta male è giusto che paghi. Ricordo che quando ero a Catania i tifosi fuori casa non c’erano mai visto che quella rossoazzurra è una tifoseria focosa. Si deve rivedere qualcosa visto che ormai si è fatta l’abitudine di giocare senza supporters: è una cosa brutta perchè il calcio è della gente”.
Fonte: www.blunote.it