Viscomi: «Contro il Taranto sarà una bolgia. Vogliamo vincere»
Conferenza stampa in casa Foggia. A parlare è Francesco Viscomi che domenica scorsa, contro il Ceringola, è tornato ad esprimere tutto il suo potenziale dopo nemmeno due settimane dal tremendo incidente col Gravina.
«Adesso sto bene, devo ancora fare un paio di esami ma sono comunque riuscito domenica a dare il mio contributo. Di quei momenti ricordo la punizione, poi null’altro sino all’ambulanza quando mi hanno detto che aveva segnato Anelli. Potevo andare molto peggio, oggi sono qui a raccontarlo. Ho avuto una commozione cerebrale ma sette giorni dopo ero già in campo. Se abbiamo mentalità, cattiveria e con sacrificio non dobbiamo avere paura di nulla. A livello tattico dobbiamo ancora crescere esponenzialmente. Vincere aiuta a vincere, quando vinci mentalmente sei più consapevole dei tuoi mezzi. Siamo cresciuti molto dalla prima partita di Coppa Italia ma dobbiamo crescere ancora come squadra e come singoli. Dobbiamo arrivare ad essere quella squadra della quale gli altri devono aver paura. Taranto? Sono molto attrezzati, arriveranno avvelenati dopo la seconda sconfitta in casa, hanno individualità importanti soprattutto in avanti. La domenica si raccoglie quanto si semina nella settimana, i sacrifici di tutti i giorni, dobbiamo allenarci sempre a tremila all’ora, restano due allenamenti da fare così: ci faremo trovare pronti. Sappiamo che erano, a partire da Cerignola, e sono, tre settimane importanti con Cerignola appunto, Taranto, Brindisi e poi Turris in Coppa Italia, competizione a cui teniamo molto. Questa è una partita da preparare alla grande, come sempre. Il mister ci prepara per ogni battaglia al 200% sia che sia il Taranto che un’altra. Rispetto per il Taranto ma paura di nessuno.
Dopo Cerignola guardiamo avanti, sappiamo e il mister ce lo ha fatto vedere, di aver commesso tanti errori domenica. Il mister ci ha detto di non montarci la testa. Siamo sul pezzo da martedì, pronti per il Taranto. Mi aspetto emozioni incredibili, per noi è un onore giocare per questa tifoseria, sarà una bolgia incredibile con il pubblico che ci trascinerà, speriamo sia un pomeriggio indimenticabile. Qui siamo a Foggia, la gente ci ferma per dirci quanto ci tiene a questa partita. Proprio perché credo nel lavoro, nessuno ti regala nulla e se ho sempre fatto la serie D è perché evidentemente devo crescere ancora. Non cerco alibi. Certo ognuno aspira ad arrivare tra i Pro ma il Foggia, come il Cesena, l’anno scorso, hanno solo la categoria della D. Già è per molti di noi un sogno giocare davanti a 10mila persone pur essendo in D. La stagione è iniziata bene ma non mi accontento mai, devo fare di più. Devo ancora di più entrare nella mentalità del mister, sono stato un po’ sfortunato perché prima di Fasano avevo problemi alla caviglia per cui sono entrato solo nel finale e con il Gravina è successo quello che sapete. Poteva andare anche meglio. C’è da migliorare, aiutare di più i compagni, crescere a livello personale. Vengo dalla “D” di Domodossola, sono cresciuto al Bar Sport dei miei, è stato mio papà a farmi avvicinare al calcio e mia mamma lavorava quando lui mi accompagnava agli allenamenti. Loro mi hanno aiutato a crescere umanamente e ad innamorami di questo sport».
Fonte: www.notiziariocalcio.com