Potenza, Caiata: “Bisceglie e Foggia non so se avranno davvero il via libera dal Consiglio Federale a giocare dall’8 ottobre”
Il presidente del Potenza Salvatore Caiata è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo, parlando di mercato, della questione stadi e non solo. Queste le sue parole riportate dal portale tuttoavellino: “L’Avellino sa bene che Panico non si muove da Potenza, è incedibile, è con me da quando sono arrivato qui, andrà via da Potenza solo per la serie A perché merita quel palcoscenico. Ciro è una pedina irrinunciabile, quando si costruisce una squadra ci sono punti da non toccare e lui è uno di questi. Da membro del Consiglio Direttivo della Lega Pro concordo con il presidente Ghirelli, è una questione di buon senso ed etica, in una situazione come questa, di difficoltà del Paese in cui apriamo comunque al calcio, possiamo sentirci dire dall’avvocato Calcagno che vuole fare sciopero è inaccettabile. Gli stadi sono chiusi, sponsor non ci sono, paghiamo di tasca nostra per far rotolare il pallone e lui si prende il lusso di fare sciopero? Va bene la tutela di tutti ma ci vuole buon senso. Ora basta, come ha detto Ghirelli. Facessero sciopero, lasciamo le squadre e i calciatori sono tutti disoccupati. Ma non credo che i calciatori siano concordi con questa linea“.
Caiata ha parlato anche del problema inerente alle ultime due squadre da ripescare e di quello relativo ai tamponi: “Bisceglie e Foggia non so se avranno davvero il via libera dal Consiglio Federale a giocare dall’8 ottobre, per ora ci sono X e Y ma non so dire quanti turni salteranno fino ad allora. Anche noi dovremo affrontare una di queste due nelle prime giornate. Mille persone in alcuni stadi? Non è normale ma per me non è normale tenere gli stadi chiusi. Perché le squadre professionistiche devono fare tamponi ogni 3 giorni, mentre i Dilettanti non devono farli? Loro non vengono infettati? Nei professionisti abbiamo posti assegnati elettronicamente, il controllo è anche maggiore, ma il pubblico non può entrare. Invece nelle manifestazioni sportive minori possono entrare, senza controllo. Non è normale. Non è corretto che le regioni che hanno un governatore piu’ illuminato possono giocare a porte aperte, chi non le ha deve giocare a porte chiuse. Il presidente dell’Avellino D’Agostino sta dando grande attenzione alla piazza, non l’ho ancora conosciuto personalmente, ci siamo sentiti solo telefonicamente, ci conosceremo di persona e persone come lui fanno bene a questo mondo. Abbiamo parlato di questioni attinenti alla Lega, non di mercato (ride, ndr). Sarà un girone C difficilissimo, ma altrettanto bello. Ci sono tante grandi piazze il che rende appassionante questo campionato. Molti lo hanno definito una sorta di B, per me lo è, noi siamo un po’ una cenerentola ma giocheremo con serenità come sempre fatto. Il piacere di giocare deve essere maggiore del timore“.
Fonte: www.tuttoc.com