Ag. Chiaretti: “Lucas vuole lottare per la salvezza. Situazione Foggia? Non cerchiamo un unico colpevole…”
Una situazione difficile quella vissuta dal Foggia in queste settimane. Dalle vicende societarie, culminate negli atti intimidatori ai danni di alcuni giocatori, all’esonero di Padalino ed il ritorno di Grassadonia. Contattato in esclusiva dalla nostra redazione, Lodovico Spinosi, agente del centrocampista rossonero Lucas Chiaretti, ci ha raccontato il momento vissuto dal giocatore classe ’87, tra passato e prospettive future. Ecco l’intervista completa:
Salve Lodovico, lei è l’agente di Lucas Chiaretti, attuale giocatore del Foggia, con un passato nel Cittadella. Ci racconta come Luca ha vissuto l’esperienza nella squadra veneta, attualmente in corsa per i playoff?
“Dal punto di vista sportivo, il capitolo Cittadella è stata una rinascita per lui: dopo la sfortunata esperienza a Pescara, in cui pur avendo raggiunto la Serie A non ha potuto godersela per una serie di infortuni, la fortuna è stata Marchetti. Si è ricordato di lui dai tempi di Taranto. Come ha detto Lucas, il Cittadella è una famiglia, non ci sono le pressioni di una piazza grande come Foggia. Tolto questo problema di ‘stimoli’ è tutto più facile. Grazie alla posizione in cui giocava, quella di trequartista, si sono riconfermati in B. Quest’anno con l’organizzazione societaria, il lavoro di Marchetti e Venturato sono in lotta per i playoff, non una novità. Lucas ha considerato chiuso il percorso lì quando è venuta fuori l’opportunità Foggia, scelta con entusiasmo, date le premesse del ‘progetto Nember’: primo anno di ‘lacrime e sangue’ per la salvezza, nel secondo obiettivo seria A.”
Il Foggia, attuale squadra di Lucas, vive un momento difficile: è in lotta per la salvezza e si trova in coda alla classifica. Come sta vivendo Chiaretti questa stagione turbolenta?
“Come ti dicevo, tutto è nato con proposito chiaro sin da subito, primo anno salvezza, secondo anno tentativo serie A. D’altronde ha firmato un contratto di tre anni. Un po’ per penalizzazione, un po’ per la squadra, costruita per fare meglio, e che per svariati motivi non ha fatto quello che doveva fare, ha il coltello tra i denti per la lotta salvezza, sperando che cambi un po’ aria.”
Caso Foggia: una squadra che ad inizio stagione prometteva grandi risultati, poi si è persa, dalla penalizzazione alla complicata situazione societaria. Cosa ne pensa di questo momento, anche alla luce dei fatti accaduti nelle scorse settimane, con gli atti intimidatori alla società e ad alcuni giocatori?
“Fortunatamente Lucas non ha subito nulla, anzi, giovedì ci siamo incontrati e mi ha detto che i tifosi per strada lo incitano. Speriamo che continui così. Come hanno detto tutti, non è una questione che riguarda i tifosi, questi sono delinquenti che hanno come pretesto il calcio per compiere atti di delinquenza, appunto. Bel gesto quello di dare la fascia di capitano a Iemmello, per tirarlo su: ha sbagliato dei gol clamorosi, quindi si vedeva quanto fosse realmente scosso. Incommentabile la stessa bomba carta sotto casa di Busellato, reo di essersi fatto espellere a Lecce. Sono cose brutte che c’entrano poco col calcio giocato e non sono commentabili, al di là della giustizia. Speriamo che i tifosi spingano la squadra a fare il massimo. Se lo Zaccheria rema dalla parte del Foggia, la squadra può far bene.”
Durante il campionato, il Foggia è stato protagonista di un “doppio” cambio panchina: da Grassadonia a Padalino, fino al ritorno dello stesso Grassadonia. Differenze tra gli allenatori?
“A detta di Lucas, si è trovato bene con entrambi, anche con le modifiche che hanno adottato nel modulo, che va avanti da inizio stagione con i tre difensori. Il problema di Lucas è che nasce come trequartista, si è adattato, ma in un momento di difficoltà giocherebbe anche in porta. Però, secondo me, quando qualcosa non va pagano gli allenatori: è la soluzione più facile. Immagina che le problematiche vanno ricercate altrove, non in un unico colpevole. Si fa fatica a capire che la squadra ha qualità davanti, probabilmente dovrebbe cercare di sfruttare quella. Gli allenatori vivono la quotidianità e si sono resi conto che i moduli adottati fino ad adesso sono quelli migliori: due allenatori sostanzialmente diversi hanno giocato allo stesso modo, e sarà quello migliore. Sono i giocatori che dovrebbero dare di più. Le ultime difficoltà esplose si trascinano da un po’ e destabilizzano l’ambiente.”
Grassadonia era stato appunto esonerato per i risultati deludenti del girone di andata. Col Cittadella la squadra ha pareggiato, mantenendosi in una situazione “limbo”. Quale reazione ha avuto la squadra con il suo ritorno? Potrà effettivamente contribuire alla rimonta del Foggia in campionato nonostante i precedenti?
“Mi augori di si. Il secondo cambio spero metta i giocatori con le spalle al muro, con responsabilità. Adesso o mai più, nel senso che una piazza e una rosa valide, a sentir dire da tutti, non meritano la posizione che hanno. Senza togliere la penalizzazione di inizio stagione, il Foggia sarebbe salvo, se la giocherebbe con serenità. Immagino che al momento dovrebbero ricompattarsi, anche i tifosi. La sensazione è che i Sannella lasceranno, ma non è da escludere che potrebbero essere stimolati con dei partners, in caso di salvezza. Sarebbe un’occasione per ripartire con un’altra struttura.”
Dopo il turno di riposo il Foggia affronterà al Rigamonti il Brescia, che proviene da un turno di riposo ed è in testa alla classifica. Che gara aspettarci?
“Sicuramente è una gara proibitiva sulla carta. Mi ricordo all’andata un 2-2 allo Zaccheria. Teoricamente ci si può giocare, il Foggia con i giocatori che ha può competere con qualunque squadra. Con 10 giorni di lavoro, si può portare beneficio ad un ambiente aveva dato segnali positivi col Cittadella, dove avrebbero meritato la vittoria: con fortuna ed attenzione dietro devono giocarsela. Il Brescia è una squadra che ha tanti giovani talenti, se ne sono viste tante di squadre che sono arrivate lì non hanno concretizzato. Fermarsi 15 giorni, poi, può far perdere il ritmo. Il Foggia deve fare la partita perfetta. La squadra ha dimostrato tante volte che se la può giocare con tutte, vedi col Verona e il Benevento. Dipende comunque dal morale. Sperando nei 10 giorni, per avere certezze dalla società. Dopo gli accordi interni, la società in questi giorni dovrebbe saldare gli stipendi. Attendiamo novità.”
Come vede il futuro di Chiaretti?
“Speriamo che il suo futuro sia a Foggia, come da programmi. Il giocare è nato calcisticamente in Brasile, da ragazzo ha giocato, poi, in Giappone, dove si è trovato bene. Già l’anno scorso si era presentata l’opportunità di tornare in quei mercato, ma ha ricevuto il no dal Cittadella. Durante il mercato di gennaio erano venute fuori opportunità all’estero, ma voglia di non mollare la barca ha fatto rimanere Lucas a Foggia. Anche il Foggia aveva bisogno di lui, per cui non si è concretizzato nulla. La sua idea nel futuro quella di andare all’estero, vedremo come si evolverà la stagione. A oggi è al 100% proiettato sulla salvezza. Poi vedremo”.
Fonte: www.pianetaserieb.it – Carla Bianco