IL COMMENTO – Foggia imbarazzante, derby al Fasano. Servono rinforzi
San Michele Arcangelo, oggi, è stato chiamato in causa più volte. “Mang a Sammchel”, “è megghie i a vdè u Sammchel”, sono state le affermazioni prevalenti tra i tifosi foggiani dopo l’indecente prova offerta dal Foggia in quel di Fasano. E forse è stato un bene per gli ultras rossoneri che sia stata vietata loro la trasferta per motivi di ordine pubblico. Si sono risparmiati una brutta “avvelenata”, anche se avrebbero potuto rifarsi facendosi un giro tra Locorotondo, Alberobello, Martina, Monopoli oppure Ostuni, luoghi del circondario che tanto “tirano” turisticamente da un po’ di tempo a questa parte in barba al Salento. Avrebbero mitigato l’amarezza derivante dalla visione di 16 uomini in mutande e in casacca rossonera pascolare senza costrutto sul manto erboso del “Vito Curlo”.
Prestazione imbarazzante per la squadra di Mancini, mai in partita, mai capace di imbastire una trama di gioco degna di nota, mai determinata, mai capace di tirare in porta, a parte una “telefonata” di Loschiavo a Suma nella prima frazione e una palla gettata alle stelle da Viscomi a tu per tu con il guardiapali fasanese verso la fine del match. Il Fasano giganteggia a tratti e non fosse per Fumagalli tra i pali, il passivo sul groppone dei dauni sarebbe stato decisamente più pesante, oltre che meritato. Corvino, Forbes, Ganci, Gonzalez, Bernardini i migliori in campo per la squadra di Laterza. Nel Foggia, invece, si salva il solo numero uno con Salines, Cadili, Viscomi e un po’ di Cittadino a stare a debita distanza dalla linea dell’insufficienza. Oltre la quale c’è tutto il resto: da capitan Gentile che, a parte fare l’allenatore in campo, non dà alcun contributo di carattere tecnico alla sua compagine fino a Gemmi, Di Jenno, Russo, Campagna, Cannas, Kadi o al povero Iadaresta, ancora una volta non rifornito di mezzo pallone utile sulla testa o tra i piedi.
Alla fine Corvino (già a segno contro i dauni ai tempi del Nardò nella D di sette anni fa, ndr) assesta la giusta sberla che sarà utile al Foggia per rendersi conto che il girone H è “roba tosta” e alla società di patron Felleca a correre immediatamente ai ripari sul mercato per prendere un difensore, un regista e un attaccante da affiancare a Iadaresta. Tutti “over”, che di “under” ne abbiamo fin troppi e forse qualcuno inadatto a una piazza come Foggia. A fine gara Ninni Corda si assume la responsabilità della sconfitta chiedendo scusa ai tifosi rossoneri e ai foggiani tutti. Bel gesto da parte del direttore tecnico/generale ma che comunicativamente non fa altro che alimentare un qualcosa che tutti si chiedono: il Foggia ha due allenatori e due direttori sportivi? Capitan Gentile rincara la dose: “chi non se la sente può restare a casa”. Fa bene a dirlo ma dovrà essere lui per primo, in campo, a dimostrare di essere quello di Como, capace di buttarla dentro ben 15 volte nella passata stagione. Domattina appuntamento alle 6, niente giornata libera e tutti ad allenarsi immediatamente in vista della sfida di domenica allo Zaccheria contro l’Agropoli.
Nella speranza che San Michele Arcangelo, patrono della Provincia di Foggia e prossimo alla festività (il 29 settembre, ndr) non si senta troppo crucciato dall’esser stato tirato in ballo in questa prima domenica di settembre e aiuti, con la sua spada, a trafiggere ogni squadra che i Satanelli incontreranno d’ora in poi. O per lo meno che possa proteggere i dauni da future figuracce come quella odierna.
Fonte: www.tuttofoggiacalcio.com