Foggia-Brindisi, tra presente e passato. Voglia di rinascere e nostalgia
Di una cosa ne siamo certi: questa sfida meriterebbe ben altri palcoscenici, ben diversi da quello della Serie D. Tuttavia, Foggia-Brindisi è una gara che conserva un certo fascino. Per storia, tradizione, blasone. Due squadre che in passato hanno conosciuto il calcio nazionale che conta e che un giorno, si spera non troppo tardi, sperano di tornare su certi livelli.
Il crollo in verticale più vistoso è stato quello dei satanelli: dalla speranza salvezza in B alla missione promozione in Serie C, è cambiato tutto. C’è un Bitonto da inseguire, rivelazione del girone H ora a cinque lunghezze. Dopo alcuni passi falsi, ultimo in ordine cronologico quello di Gravina, l’imperativo è continuare a vincere e soprattutto farlo con costanza, magari con qualche espulsione in meno: il calendario presenta ancora tanti percorsi ad ostacoli, senza ovviamente dimenticare lo scontro diretto coi neroverdi allo stadio ‘Zaccheria’. Arrivarci con un distacco inferiore potrebbe costituire una sorta di spartiacque in questo campionato. Mister Corda lo sa bene.
I messapici, dal canto loro, puntano a salvarsi nel minor tempo possibile e nel migliore dei modi. La cura Ciullo, dal canto suo, dei risultati li ha portati. Serve un ulteriore piccolo sforzo. E non può che tornare in mente la famosa partita della stagione 2002/03 in C2: clamoroso il blitz dei messapici, con uno Zaccheria gremito in ogni ordine di posto ma costretto a posticipare la festa-promozione. Sulla panchina dei rossoneri c’era un certo Pasquale Marino, a far gol per gli ospiti Giorgio Corona, da queste parti noto come il Re. Sul campo il risultato fu 0-3, a fine stagione come soddisfazione arrivò la Coppa Italia di Serie C. Insomma, tutta un’altra storia, ben altro calcio. Che anche questa parte di Puglia meriterebbe di rivivere.