Questo non sminuisce certamente l’impresa del Foggia che ha stravinto quel girone ma anzi, considerando anche il modo con cui ha conquistato la Supercoppa di Lega laureandosi la regina della Lega Pro, viene da pensare che il lavoro di Stroppa, i cui risultati si sono maggiormente visti nel girone di ritorno, ha forgiato una squadra ed un gruppo che già da questa stagione, erano di categoria superiore.
L’unica squadra che aveva provato ad impensierire quella rossonera, è stata il Lecce, l’unica forse che nel girone aveva qualche chance in più rispetto alle altre per arrivare sino in fondo nei play off ma che invece deve arrendersi, nonostante la buona prova in trasferta, alla lotteria dei calci di rigore dopo una partita massacrante che ha ridotto allo stremo le due contendenti.
Probabilmente per il futuro andrebbe rivisto qualcosa nell’abbinamento delle squadre nei play off perchè due squadre giunte seconde nei rispettivi gironi, non possono incontrarsi già ai quarti: non si può permettere un sorteggio senza determinare le teste di serie proprio per non far diventare gli spareggi finali una vera e propria lotteria; chi ha meritato di più durante la stagione regolare deve avere qualche privilegio rispetto alle altre e chi invece arriva nono deve fare necessariamente qualcosa in più rispetto alle altre.
Il Foggia, torniamo a dire, quest’anno non aveva niente in comune con tutte le altre squadre per carattere, mentalità, gioco e personalità dei singoli e, guardando anche le compagini degli altri gironi, aveva quel qualcosa in più che gli ha dato la possibilità di portare a casa due traguardi importanti e storici che possono far continuare un ciclo già partito in modo superlativo.
Alberto Mangano – www.manganofoggia.it