Foggia, quanti scivoloni con le “piccole”. Lunedì Iemmello torna allo Zac
Il gong che decreterà la fine del campionato del Foggia è distante solo tre partite, nelle quali la formazione allenata da Zeman affronterà Catanzaro, Virtus Francavilla e Avellino, squadre che attualmente occupano rispettivamente il secondo, il terzo e il sesto posto in classifica. Un finale infuocato, con tre scontri fondamentali in ottica classifica, per delineare la griglia playoff, e per analizzare a trecentosessanta gradi la stagione regolamentare rossonera.
Esaminando il percorso del Foggia fino ad oggi e considerando la qualità non particolarmente eccelsa della rosa a disposizione del boemo, la mole di infortuni e defezioni per positività al Covid-19 che ha decimato i rossoneri in più gare, gli innesti invernali arrivati solo nelle ultime ore di calciomercato e altri fattori, possiamo già affermare che Zeman ha svolto un buon lavoro nella prima stagione dell’era Canonico. Allo stesso tempo, però, sorgono dei rammarichi per i tanti punti persi nel girone di ritorno contro le “piccole”, che avrebbero proiettato il Foggia in posizioni di classifica decisamente migliori.
Come emerge dal grafico in foto, nella seconda parte di stagione il Foggia ha avuto un rendimento piuttosto deludente contro le cinque squadre che occupano la parte più bassa della classifica (Vibonese, Andria, Paganese, Potenza, Messina). In particolare la squadra di Zeman:
- Ha ottenuto solo 6 punti, frutto di una vittoria contro la Paganese, tre pareggi e la debacle contro il Potenza. Nel girone d’andata, i rossoneri avevano conquistato ben 15 punti, l’intera posta in palio.
- Ha segnato 8 reti: 1 contro il Potenza, 1 contro la Fidelis Andria, 1 contro il Messina, 4 contro la Paganese e 1 contro la Vibonese. Nel girone d’andata, contro le ultime cinque i satanelli avevano siglato 18 gol.
- Ha subito 6 reti: 2 dal Potenza, 1 dalla Fidelis Andria, 1 dal Messina, 1 dalla Paganese, 1 dalla Vibonese, due in più rispetto al girone d’andata.
Ipotizzando lo stesso trend del girone d’andata, il Foggia occuperebbe attualmente in solitaria il secondo posto in classifica, dietro solo al Bari già promosso in cadetteria. Con i se e con i ma, però, non si fa la storia.
I diavoli del Sud, ora, devono essere proiettati con determinazione solo al prossimo impegno contro il Catanzaro. L’erbetta dello Zaccheria, che nell’occasione ospiterà i tifosi in Tribuna Est per la prima volta dopo l’installazione dei seggiolini (leggi anche: Quanto sei bella Tribuna Est), sarà nuovamente calpestata da Pietro Iemmello, attaccante che ha vestito la maglia del Foggia in più di 100 match ufficiali. La punta classe ’92 è arrivata per la prima volta in Capitanata nell’estate del 2014, ma la stagione 2015-2016 è stata la più prolifica con i colori rossoneri: 8 gol in Coppa Italia Lega Pro (vinta dal Foggia), 24 in campionato (capocannoniere in quella stagione) e prestazioni altisonanti hanno incoronato l’attaccante “Re Pietro” dai tifosi foggiani. La promozione in Serie B è sfuggita, dopo una lunga cavalcata, solo dopo la doppia finale contro il Pisa. In quella circostanza, molti ricorderanno la delusione e le lacrime di Iemmello riaccolto, tra l’entusiasmo generale dei tifosi, dal Foggia in Serie B nel 2018. Quella annata ha cancellato quanto di buono c’era stato in precedenza: solo 7 gol in 26 apparizioni, intervallati da prestazioni mediocri, scarso impegno, intesa quasi assente con i compagni di reparto e una conferenza stampa, tenuta da tutti i calciatori, mai digerita dai supporters rossoneri. La partita che condannò il Foggia alla retrocessione fu la trasferta di Verona, nella quale proprio Iemmello portò avanti la sua squadra, ma poi fallì il match-point sul punteggio di 1-1 con un colpo di petto da pochi passi, terminato fuori, a porta sguarnita.
Antonio Iammarino