Giuseppe Loiacono, leader silenzioso ma determinato

Giuseppe Loiacono, leader silenzioso ma determinato

Domenica ci sarà un’assenza pesante nel Foggia, quella di Giuseppe Loiacono, il calciatore barese infatti dovrà scontare una giornata di squalifica comminatagli dal giudice sportivo. Il difensore classe 91′ è a Foggia da cinque anni ormai, e in quasi tutte le stagioni da lui disputate si è ritrovato a dover “inseguire” il posto da titolare con sudore, impegno e sacrificio. Tuttavia nel corso della sua esperienza in rossonero Loiacono si è ritagliato un posto importante nello spogliatoio, che gli ha difatti consegnato il ruolo di vice capitano. Essendo un uomo importante per i suoi compagni ha sempre cercato di essere un esempio, e nonostante non abbia quasi mai iniziato un campionato da titolare, non ha mai alzato la voce cercando di fare il suo ruolo al meglio, qualunque esso fosse.

Loiacono quest’anno sta disputando un campionato sopra le righe nonostante un inizio di stagione per lui in salita, costretto a dover fare i conti con una concorrenza molto agguerrita nel reparto arretrato, che non gli ha permesso di trovare continuità. Poi, nelle poche apparizioni concesse da mister Stroppa, forse l’eccessiva foga nel voler fare bene gli ha procurato due cartellini rossi contro Matera e Casertana. Dopo la trasferta di Reggio Calabria, complice anche l’infortunio di Angelo che gli ha garantito un maggior minutaggio, è diventato un titolare inamovibile dello scacchiere rossonero specializzandosi da terzino destro, non proprio il suo ruolo naturale. Da quando c’è lui sulla fascia destra, la difesa il Foggia ha notevolmente migliorato la fase difensiva, subendo meno gol, ma soprattutto consentendo a Rubin una maggiore libertà nelle avanzate e di conseguenza di incidere con i suoi cross spesso insidiosi per gli avversari.

Quest’anno Loiacono ha timbrato il cartellino in due occasioni: contro Cosenza (gol che è valso il momentaneo pareggio) e contro il Francavilla, reti nelle quali ha messo in mostra la sua esultanza semplice ma allo stesso tempo intrisa di forza, con le braccia e i pugni verso il cielo, una grinta che ha esibito alla fine delle partite vinte, ma anche nelle partite in cui c’era bisogno di un maggiore apporto del pubblico, senza tirarsi mai indietro nel chiedere l’ausilio dei propri sostenitori. L’assenza del numero 6 dei satanelli priverà la squadra di un trascinatore che anche quest’anno sta dimostrando di meritarsi le attenzioni del mister. L’augurio di tutti i tifosi rossoneri è che possa portare il Foggia “dall’Inferno al Paradiso”, e per lui che si è unito a questo sodalizio dal primo giorno del ritiro di San Marco In Lamis nel 2012, addirittura qualche settimana prima di Agnelli, sarebbe davvero la gioia più bella.

Giuseppe Zingrillo – www.foggia.iamcalcio.it