Iemmello, il gioiello del Foggia: notato da Corvino, e convinto da De Zerbi…

Iemmello, il gioiello del Foggia: notato da Corvino, e convinto da De Zerbi…

Due partite, due gol. Il vizio di certo non lo ha perso, dalla Fiorentina al Foggia. Pietro Iemmello continua a stupire, sognando in grande. E’ cresciuto a pane e pallone nella sua Catanzaro, come tanti ragazzi della sua età. Poi ha spiccato il volo. Anno 2005, lo nota un certo Pantaleo Corvino. Di talenti se ne intende, e farsi sfuggire il giovane Pietro è impossibile. Così, valigie preparate e via, lontano da casa. A 13 anni non è facile per nessuno, ma la voglia di arrivare è più forte di tutto. Allenamento dopo allenamento, dai Giovanissimi arriva fino alla Primavera. Diventa una certezza, lo notano tutti. Poi, inizia il giro per l’Italia. Alla ricerca della continuità. E ora il Foggia, fino al 2-2 di sabato col Cosenza: “E’ stata – racconta Iemmello a GianlucaDiMarzio.com – una partita strana. Siamo partiti fortissimo, facendo un ottimo primo tempo. Poi però per demeriti nostri abbiamo gettato 2 punti, perché comunque è vero che ci sono stati degli episodi arbitrali discutibili ma noi non cerchiamo alibi. Ci servirà da lezione per il futuro, anche perché abbiamo il giusto mix tra giovani ed esperti per fare un buon campionato”.

Tante squadre erano su di lei. Come mai ha scelto Foggia?

“Per De Zerbi. E’ stata – insieme al ds Di Bari – la persona fondamentale per me. Mi ha cercato, parlato bene del
progetto e soprattutto della piazza che è davvero fantastica. Mi ha spinto ad accettare Foggia, e sono davvero contento”. E ora? Quali sono gli obiettivi? “Vorrei arrivare alla doppia cifra, sicuramente. I gol arrivano soltanto se la squadra gioca bene, ma sono convinto di potercela fare. Poi a livello di gruppo invece andiamo avanti così gara dopo gara fino a gennaio-febbraio. A quel punto capiremo dove potremo arrivare”.

E’ cresciuto a Firenze, insieme a Babacar, Acosty, Camporese e tanti altri. Che ricordi ha?
“Sono stati anni intensi, belli e ricchi di soddisfazione per me. Sono cresciuto con questi ragazzi, Babacar aveva qualità da vendere, si vedeva subito. Ci sentiamo ancora quando capita, lo scorso anno in Serie B gli è servito molto per affermarsi anche in Serie A”.

Alcuni di loro sono rimasti a Firenze, lei è andato via. Le piacerebbe tornare?
“Certo. Ma non ho rimpianti con nessuno, né rancore. Firenze è una grande piazza e io sono stato benissimo. L’anno più bello l’ho vissuto con la Primavera. Vincemmo la Coppa Italia e arrivammo in finale per lo Scudetto. Ora c’è Montella, la squadra gioca veramente un grande calcio. Chissà, vedremo…”.

Fonte: gianlucadimarzio.com