Il basket, l’esordio in A grazie a suo padre Gaspare e la Juventus: ecco Alastra

Sarà Fabrizio Alastra a difendere la porta rossonera nella prossima stagione. L’estremo difensore nato nel 1997 è cresciuto nelle giovanili del Trapani, prima di giungere al Palermo. Con i rosanero può vantare due presenze in Serie A, ottenute grazie alla caparbietà di suo padre Gaspare. Un aneddoto, infatti, abbastanza curioso e frutto di un incontro fortuito sancì il passaggio di Alastra alla squadra siciliana: nel 2013 il padre del nuovo estremo difensore rossonero fermò all’aeroporto di Fiumicino, Giorgio Perinetti, allora d.s. rosanero. “Stavo tornando a Palermo quando alcuni tifosi mi bloccarono per foto e autografi” – ricorda il dirigente alla Gazzetta dello Sport -. “Uno di loro mi disse che suo figlio era un portiere molto bravo e giocava negli Allievi del Trapani. Io presi nota e chiamai Daniele Faggiano, d.s. dei granata. Organizzammo il provino e lo prendemmo in prestito oneroso per 20 mila euro con diritto di riscatto che esercitammo a fine stagione. In totale, l’operazione è costata 120 mila euro e ci affrettammo a chiuderla, perché sul ragazzo si stava muovendo la Roma.”.

Gaspare è uno dei principali estimatori di Fabrizio, anche se inizialmente sperava che suo figlio scegliesse un altro sport. “A dir la verità io volevo che giocasse a basket perché lo vedevo crescere in altezza.” – dichiarò Gaspare Alastra a ilovepalermocalcio nel 2016, che aggiunse: “Fabrizio, però, sin dall’età di quattro/cinque anni tirava calci al pallone, quindi è stato subito inserito nelle giovanili del Trapani Junior club e da lì con il passare del tempo si è evoluto. Quello del basket è sempre rimasto il sogno del papà, ma gli sono comunque stato sempre vicino. Da piccolo io e sua madre lo accompagnavamo agli allenamenti, adesso ammetto che mi manca non poterlo più vedere durante le sedute. Da questo punto di vista è cresciuto». Un ragazzo pacato, ma determinato: così Gaspare ama definire suo figlio. “Fabrizio è un ragazzo d’oro.” – afferma alla testata siciliana – “Il suo segno zodiacale è la bilancia ed ha una quiete interiore che fa paura, sua madre lo definisce a tratti “glaciale”. È come se vivesse tutte le emozioni senza lasciar trasparire nulla. Chissà perché, magari è proprio questo che lo rende particolare sottoporta. Aneddoti? Fabrizio parla davvero poco, specialmente della sua attività professionale, ogni tanto infatti glielo rimprovero. Gli unici suoi commenti sono “Sono stanco, ho finito l’allenamento ecc…” (ride, ndr). Non fa trasparire molto, ma il bene che gli vogliono i suoi compagni la dice lunga su che persona sia. Va d’accordo con tutti».

Alastra ricopre un ruolo molto delicato. Agli arbori della sua carriera, però, non giocava in porta. Il talento ex Parma nasce come terzino destro con buona gamba. Suo padre Gaspare precisò come, poi, un giorno mancavano i portieri e lui giocò tra i pali: da quella volta non è più uscito. Da allora ha iniziato ad ammirare anche gli estremi difensori più eclettici del panorama internazionale. Il suo idolo, però, rimane Gigi Buffon, anche perché Fabrizio Alastra è tifosissimo dei colori bianconeri, con i quali fu protagonista anche di uno stage a Vinovo.

Alla corte di Zeman è approdato un gigante buono che tutti sperano possa fare le fortune dei rossoneri.

Antonio Iammarino