Il Foggia e il tema attacco, parlano i mister Vaccariello e Salatto

Il Foggia e il tema attacco, parlano i mister Vaccariello e Salatto

27 gol segnati.

Probabilmente è questo il dato più letto dai calciofili amanti di Zemanlandia, ovvero il numero di reti siglate dal Foggia. 27 volte la sfera ha oltrepassato la linea di porta, regalando gioie e soddisfazioni non solo al popolo rossonero, ma anche al profeta di Praga: Zdenek Zeman.

Eppure, ponendo la nostra lente d’ingrandimento poco distante da quel 27, c’è un’altra analisi che parla chiaro e che vede la compagine pugliese come una vera cooperativa del gol. Con 9 centri all’attivo è Alexis Ferrante il vero bomber, segue Alessio Curcio con 6 gol, poi Merkaj, Nicoletti e Petermann a quota 2, Di Pasquale, Gallo, Martino, Merola, Rocca e Tuzzo per una volta hanno provato il brivido di essere eroi in terra rossonera.

È chiaro, se non ci fosse “El Tigre” Ferrante il Foggia avrebbe un attacco sterile, con una fascia destra quasi inesistente. Del tridente, solo l’ala sinistra e il centravanti hanno trovato la via del gol, mentre, gli esterni offensivi schierati a destra (Merkaj, Tuzzo e Merola) solo una volta hanno sporcato il taccuino del direttore di gara con il loro cognome.

A parlare del reparto offensivo rossonero sono due tecnici qualificati, esperti del mondo Foggia e del settore calcio: Pino Vaccariello e Potito Salatto.

A parlare per primo è Pino Vaccariello, ex allenatore delle giovanili rossonere ai tempi di Zeman&Casillo. Oggi mister Vaccariello dirige la scuola calcio Foggia Football Club, realtà sportiva ben nota in città. “I due attaccanti titolari, Curcio e Ferrante, non hanno le caratteristiche per una attacco a tre – esordisce Vaccariello –. Non cercano lo spazio libero ma preferiscono avere palla addosso. Curcio è più bravo a rifinire, Ferrante a concludere. Diciamo – continua l’allenatore – che sono meno bravi a preparare l’azione. Di Grazia? Penso sia l’unico che ha le caratteristiche per attaccare la profondità e lo spazio, insomma quello che chiede Zeman. Tuzzo e Merola sono due trequartisti nati e stanno trovando molte difficoltà. Tutto sommato all’attacco do 6”, conclude Pino Vaccariello a foggiacalciomania.com.

Anche Potito Salatto, volto noto nel panorama giovanile del Foggia Calcio ed ex tecnico di importanti realtà della provincia come San Severo, prende parte al dibattito: “Non dobbiamo analizzare i singoli, ma bisogna parlare di gioco d’attacco – sottolinea l’esperto –. Quando Zeman attacca, attacca sempre con almeno sei persone. In questo momento gli attaccanti vengono penalizzati da un gioco che vede i centrocampisti con poca spinta e poca aggressività in avanti. Non si crea la superiorità numerica che ti permette di andare al cross con facilità. Curcio è un giocatore che crea spazi per gli altri, è un giocatore molto tecnico che vuol venire in mezzo ma deve essere aiutato da centrocampisti e terzini che non vanno larghi ma vengono all’interno con sovrapposizioni”, spiega il mister e prosegue: “Molte volte Nicoletti si trova a crossare quando Curcio va largo. Curcio e Ferrante vogliono la palla addosso, ma già domenica scorsa, Tuzzo parecchie volte ha attaccato lo spazio davanti, quello alle spalle dei difensori. All’attacco del Foggia do una sufficienza abbondante. In questo momento – afferma l’allenatore –, il Foggia gioca in maniera anche molto più lunga, con un’aggressività diversa dal Foggia zemaniano anni ’90”, termina Potito Salatto.

Se è vero che gli attaccanti segnano poco, ad eccezion fatta di Ferrante e Curcio, è pur vero che il Foggia è sul podio come secondo miglior attacco del Girone C. Con 30 marcature Bari e Turris condividono il gradino più alto, poi segue la formazione rossonera. È un Foggia che gioca e segna di squadra, come detto da mister D’Agostino al termine del match con la Vibonese, un gruppo che assume sempre più il credo calcistico del suo mister. Meno male che c’è la vitamina Z(eman)…

Daniel Miulli