Foggia, Nember: “Ora alziamo l’asticella, tifoseria già in A. Futuro? Aspetto la società”

Foggia, Nember: “Ora alziamo l’asticella, tifoseria già in A. Futuro? Aspetto la società”

Una trasformazione notevole, un deciso cambio di passo, una svolta che ha segnato in positivo il cammino del Foggia in Serie B, permettendo ai Satanelli di rialzarsi e affrettare il passo verso il traguardo, ormai vicino, della salvezza. Alla base di questa “primavera calcistica” non può che esserci lui, il ds Luca Nember, l’uomo simbolo della rinascita rossonera: una persona che ha saputo muoversi a fari spenti, lavorando bene dietro le quinte, operando un calciomercato puntuale ed importante, sia in entrata che in uscita.
La redazione di TuttoCalcioPuglia.com lo ha raggiunto in esclusiva per fare il punto della situazione in casa Foggia e per parlare del suo futuro.

Direttore, 9 gare al termine della regular season, undicesimo posto con 43 punti: qual è il suo bilancio della seconda parte di stagione sin qui?
“Quando sono stato chiamato dai Sannella è perché, a detta loro, c’erano situazioni che non andavano bene. Dopo aver chiuso a dicembre terz’ultimi e dopo il calciomercato, sia in entrata che in uscita, dando anche stabilità a chi è rimasto, secondo me l’amalgama è stata immediata e quindi siamo riusciti a toglierci soddisfazioni importanti. Considerando solo il girone di ritorno saremmo quarti o quinti. Siamo molto soddisfatti, in tanti a fine dicembre ci davano per spacciati: oggi siamo vicini al traguardo della salvezza”.

Un Foggia risollevato grazie ai suoi acquisti in sede di mercato…
“Io credo che sia un lavoro di tutti, un lavoro di squadra. L’allenatore è stato bravo immediatamente ad amalgamare al meglio il gruppo, poi i nuovi si sono inseriti bene e i vecchi hanno dato continuità. Io posso aver centrato qualche giocatore, ma poi ci sono tante situazioni. Mi fa piacere che venga dato lustro a quello che ho fatto ma, secondo me, c’è ben’altro oltre a questo, c’è tanta gente che sta lavorando affinché le cose vadano bene. Il mio obiettivo è sbagliare il meno possibile, fare le cose in un certo modo e in questo momento sta andando tutto bene”.

Se le dico playoff, cosa mi risponde?
“Rispondo che nelle ultime nove gare dovremo cercare di alzare l’asticella passando dalla salvezza. Dobbiamo puntare a chiudere in crescendo perché è importante acquisire una certa mentalità e forza, perché vincere non è facile: bisogna essere abituati a lottare, a giocare in una certa maniera e a conquistare vittorie. L’obiettivo resta la salvezza, poi quello che arriva è tutto un di più”.

Con l’Empoli cosa è successo?
“Con l’Empoli tutto questo non è successo. I toscani sono certamente superiori, ma noi abbiamo sbagliato atteggiamento e questo non va bene per un discorso futuro. Abbiamo giocato con paura? Una paura inutile, dovevamo giocare liberi di testa per provare a fare lo sgambetto alla capolista, invece abbiamo commesso degli errori che li hanno favoriti. Mi dispiace, è stato un piccolo passo falso che ci può stare, ma dobbiamo acquisire maturità”.

Tra i vanti di Foggia e del Foggia c’è la tifoseria rossonera. Lei è molto ben visto, considerato come l’artefice della risalita in classifica. Cosa si sente di rispondere?
“Io non vivo molto la città, mi fa piacere avere un buon credito ma penso al campo e ai risultati. L’impatto del pubblico, della gente, è devastante. È una tifoseria che è già in Serie A, noi ancora no (ride, ndr). Chiaro che è bello essere accompagnati in trasferta da un numero importante di tifosi con quel calore: sembra di vedere il calcio di una volta, con usi e costumi di gente che ormai si sono persi, a parte le grandi squadre. Qui la gente è pazza di calcio e, per chi lavora, è una soddisfazione e uno stimolo in più”.

Direttore il suo futuro passa dai programmi societari. Ne ha già parlato con la proprietà?
“Nell’ultimo periodo, a causa dei noti accadimenti, non ho avuto modo di confrontarmi spesso con la proprietà. Abbiamo fatto qualche chiacchierata in generale. Sto aspettando che si sistemino alcune cosette affinché la proprietà possa esprimere il programma e gli obiettivi alla città. Io so cosa vuol fare la società: nel momento in cui loro saranno pronti a supportarmi, io potrò accettare il progetto. Stare qui e puntare in alto per me sarebbe una soddisfazione centuplicata, fare calcio in una piazza del genere per me è uno stimolo. È chiaro che i tempi stringono e bisogna decidere alla svelta, ma non perché io possa avere delle richieste, ma proprio perché ho bisogno di cominciare a lavorare già da adesso. Tempi? Non lo so, il tempo stringe, ma loro lo sanno. Spero che in una settimana si decida qualcosa altrimenti diventa difficile”.

Il commissariamento può essere un ostacolo ai programmi futuri del Foggia?
“L’avvocato Ardito e il dottor Giannetti sono due persone splendide e il commissariamento non inficia, anzi, in questo momento è a supporto della società, fa dei controlli, non dà peso”.

In tribuna d’onore ultimamente i seggiolini riservati alla proprietà sono vuoti…
“Dal momento che so che la società torna, c’è, e libera da determinati ostacoli, allora posso sposare il progetto. In partenza bisogna essere uniti. Purtroppo, a causa degli ultimi eventi, si va un po’ a rilento, ma la società c’è. Dobbiamo fare in modo che la famiglia Sannella ne esca bene, sono una famiglia forte, per bene, che ha voglia di fare calcio. Ora però non è un momento facile. Se loro mi riconfermano quello che volevano fare, io posso prendere seriamente in esame di fare un progetto importante”.

Da direttore sportivo vale più una promozione in A col Foggia, o una salvezza in massima serie col, ad esempio, Bologna?
“Per un direttore è fondamentale lavorare, non bisogna fare paragoni. Tutto è importante: la salvezza al Chievo, alla Sicula Leonzio o la promozione col Foggia. Il progetto vero e importante è portare in A il Foggia oggi. Non vale meno dello scudetto della Juve o della promozione dell’Empoli. Anche le salvezze sono importanti, ne ho fatte quattro col Chievo, ma per la situazione, per gli anni trascorsi e per la piazza, oggi, la promozione con i rossoneri sarebbe una bomba. Richieste dalla Serie A? Fanno piacere, ma non mi interessa. La priorità va al Foggia. Aspetto che la situazione si uniformi un attimo e ci sia la possibilità di pianificare. Se la società si avvicina io sono pronto”.  

Sul fronte calciomercato iniziano a circolare i primi nomi. Si sta già muovendo?
“Io devo continuare a lavorare per farmi trovare pronto e devo stare con la squadra. Parlare di mercato in questo momento non mi sembra giusto. Ne parlerò quando saprò di poter lavorare per il Foggia. Ho tante situazioni, devo essere preparato, ma prima dobbiamo definire alcune cosette col Foggia”.

Attilio Scarano – www.tuttocalciopuglia.com

Categoria: Intervista