Gattuso: “Con il Foggia potevamo vincere solo giocando così”
Le parole di Gattuso nella conferenza post-partita di Foggia-Pisa:
Ci ho creduto nell’ultimo mese e mezzo, quando ho visto la squadra bene fisicamente. Questo Foggia è fortissimo, è una squadra che gioca a calcio ed è un calcio che non si vede in questa categoria. Potevamo giocare solo con le ripartenze, si può giocare solo in questo modo. Io ho sempre pensato a lavorare. Secondo me siamo arrivati con più gamba del Foggia, più tenuta fisica, questa è stata la nostra fortuna. Quest’anno abbiamo avuto anche situazioni border-line, ma poi siamo riusciti ad essere credibili e a raggiungere questo risultato. A me nel calcio nessuno mi ha regalato nulla, io sono stato uno dei pochi che a 18 anni è andato a giocare all’estero. Se non soffro non sto bene, ecco perché ho fatto sempre scelte un po’ rischiose. Fa parte del mio modo di essere. Mi hanno aiutato le esperienze di Sion, e in Grecia lo scorso anno. Lì è stata la svolta. Una società in cui si è fatta fatica anche a trovare da mangiare ai giocatori.
Io da piccolo ho sempre avuto un sogno. Mio padre è un grande milanista, e il mio sogno da quando sono piccolo era quello di vincere la Champions. Ora sono diventato ‘grande’, e sono cambiati i miei obiettivi, il ruolo. Questo mestiere è cominciato uguale alla mia carriera: non capivo nulla, solo grinta e carattere. Mi sento però il fuoco dentro, mi sento l’odore dello spogliatoio. Ce la metterò tutta per coronare il sogno anche da allenatore.
Io vivo il calcio con passione. Io ho il sangue nelle vene, so una partita di calcio cosa ti può fare. Mi piacciono quando al campo arrivano 5000 tifosi, quando sbagli i tifosi vengono lì a criticarti.
Con Roberto non mi sono beccato, c’è una grande amicizia, sicuramente a Pisa è stato sbagliato qualcosa per trovare un clima così. Ci siamo già chiariti. Io lo invidio, per un aspetto: perché quando usi una tipologia di gioco, e non arrivano i risultati, inconsciamente un allenatore giovane cambia. Invece lui non si è fatto condizionare da nulla, è andato diritto. A me manca questa caratteristica, io cambio spesso. Lui invece è coerente e va sempre con la stessa mentalità. Con lui mi sono incontrato a Monaco da Guardiola, a guardare il suo Bayern.
La partita si è infiammata sui social, sui siti. Se un casino lo fanno i tifosi va bene. Nel sottopassaggio i miei giocatori però, hanno preso 3 schiaffi dai giocatori del Foggia. Io ho giocato per 20 anni, e per vincere delle partite ho fatto di tutto. Quando ho sbagliato ho alzato la mano. Ho preso una bottiglietta in testa, e non ho fatto scena perché se vedete ho un bernoccolo. Ma non condanno i tifosi. E’ una piazza passionale e ci sta. Però qualche episodio sopra le righe c’è stato. La tensione non l’ho creata io. Ho sentito un direttore di una TV di questo posto, dire “Gattuso il regista di tutto”. Ma di cosa? Vi siete inventati la storia di Gerbo, che ha preso una botta in campo. La mia cultura è meridionale, e per questo non do colpe ai tifosi. Io devo tutelare la mia squadra, ecco perché ero agitato sin dal riscaldamento. Il gesto di spostare il cartellone pubblicitario, non è stato provocatorio. All’andata, ve lo dico con grande obiettività, a fine partita ho preso un caffè con De Zerbi e con la dirigenza. Se non usciva il casino di Gerbo, non era così calda la situazione.
Io non ero convintissimo di battere il Foggia. E’ una squadra forte davvero. Ho visto tante partite, e non mi capacitavo di come non abbiano vinto il campionato. Nei primi 10-15 minuti se arrivava la palla giusta, ci potevano far male, soprattutto fin quando hanno giocato con il 4-2-3-1.
Io ho solo un presidente a Pisa, ed è Fabrizio Lucchesi con cui ho parlato per 10 mesi. Sul futuro, ho detto che ci sono da valutare 3-4 cose. Sicuramente se rimarrò, questa squadra non verrà smantellata. Ci sarà qualche innesto, ma hanno dei valori umani altissimi. Dovremo sistemare qualcosa, sicuramente non succederà quanto successo quest’anno. Il campionato di serie B è delicato e non va gestito così. Prima di mercoledì si parlerà, dirò le mie esigenze di organizzazione e di uomini. Non ho dato la parola a nessuno, però ho 2-3 richieste nel cassetto. Da parte mia c’è tanta volontà e grande riconoscenza per questa piazza.