Narciso: ”Sabato dobbiamo giocare in tremila e non in undici”

Narciso: ”Sabato dobbiamo giocare in tremila e non in undici”

Al termine della seduta pomeridiana di allenamento parla il portiere Antonio Narciso.

La squadra gioca e lo fa dall’inizio del campionato. Peccato che abbiamo vinto una sola volta ma è anche vero che abbiamo perso una sola volta. Noi non dobbiamo illudere nessuno dobbiamo solo pensare a fare i punti necessari per una tranquilla salvezza. Certo i risultati fanno morale ma io sono ottimista che quanto prima ci sbloccheremo nuovamente. Quello che fa più rabbia è che in campo siamo noi a fare la partita ma poi ci perdiamo negli ultimi metri decisivi. Del resto se analizziamo le gare sin qui giocate, a parte Benevento dove siamo stati battuti da episodi, a Cosenza la vittoria l’abbiamo gettata via noi. Con l’Aversa la palla non ha voluto saperne di entrare mentre a Lamezia nonostante abbiamo avuto il pallino del gioco siamo andati sotto ma poi abbiamo avuto una reazione positiva ed abbiamo pareggiato.

Sabato ci attende la Salernitana ed in questo momento del campionato è la gara migliore per dimostrare ai nostri tifosi se possiamo dire la nostra anche contro una big del campionato. In questo momento noi abbiamo fame di risultati e gli anziani sono vogliosi di riscatto mentre i giovani sono desiderosi di mettersi in mostra.

Per quanto mi riguarda anche quest’anno sto cercando di dare il meglio di me stesso per la squadra. Certo sto male quando prendo gol e sto lavorando sodo per essere sempre al top pronto a dare una mano. A 34 anni ho ancora tanta voglia di imparare.

La gara di sabato la stiamo preparando al meglio soprattutto con la rabbia di chi vuole spaccare il mondo. Se riusciamo a sbloccarci possiamo divertirci. Per battere la Salernitana non dovremo giocare in 11 o in 18 ma tutti e tremila compresi i tifosi sugli spalti. Loro non sono abituati a difendersi e giocheranno a viso aperto ma troveranno un Foggia arrabbiato ed unito. Ecco se saremo uniti potremo fare cose importanti”.

Categoria: Intervista