QUI TARANTO – Ciullo, “La voglia di lottare non mi manca”
“Innanzitutto tutto – esordisce Ciullo alla prima intervista da allenatore del Taranto -, voglio rivolgere un saluto e un in bocca al lupo a chi mi ha preceduto. In passato sono stato esonerato e so cosa si prova in questi momenti. Il cambio di un allenatore è una sconfitta per tutti, non solo per la società. Ammetto di avvertire il peso della responsabilità, ma ho trovato una squadra disponibile, predisposta al lavoro e con tanta voglia di tirarsi fuori da questa situazione difficile. So di non avere molto tempo a disposizione, ma il mio compito è quello di centrare l’obiettivo prefissato dalla società”.
LA CHIAMATA “Quando squilla il telefono e ti arriva la chiamata del Taranto non ci pensi due volte, ho detto di sì in un nano secondo. Quando De Poli mi ha contattato, non ha nemmeno finire di parlare che già ero in macchina. Sono subentrato in altre situazioni difficili ed è sempre andata bene. Sono consapevole delle difficoltà che mi aspettano, ma per raggiungere l’obiettivo dobbiamo sacrificarci un po’ tutti. Voglio salvare questa squadra perché merita altri traguardi ed è gestita da persone perbene che hanno investito tanto. L’impatto con i presidenti? Ottimo…”.
SOFFERENZA “Dagli uomini che ho a disposizione dovrò trarre il meglio. I calciatori devono capire che molto dipende da loro, devono avere voglia di lottare e mettersi in discussione. Ci sarà da soffrire, lo sappiamo. Pirrone? Sono contento sia stato reintegrato, può darci una mano perché un campionato di Lega Pro è sempre molto impegnativo. Al di là dei singoli, però, punto forte sul gruppo”.
NIENTE ALIBI “Quando ho accettato il Taranto sapevo di guidare un certo tipo di squadra e adesso che il mercato è chiuso non accamperò scusanti di alcun genere se le cose non dovessero andare come tutti auspichiamo. Tradirei me stesso se andassi a caccia di alibi. Ho sposato la causa perché ci credo ed è mia intenzione raggiungere la salvezza con tutti i mezzi possibili, la voglia di lottare non mi manca”.
IL TIFOSO “Ho affrontato il Taranto da avversario molte volte e il pubblico ha quasi sempre fatto la differenza allo “Iacovone”. In questo momento, i tifosi sono giustamente scoraggiati, ma sono sicuro che apprezzeranno la grinta e la voglia della squadra, componenti che non dovranno mai venire meno. Sono convinto che il loro apporto non mancherà…”.
IL MIO CREDO “I calciatori che alleno devono scendere in campo aggressivi, pronti alla lotta. Nella situazione in cui ci troviamo, dobbiamo portare a casa il risultato in tutti i modi. Sarò banale, ma voglio che si lotti su ogni palla e che si esca dal campo con la maglia intrisa di sudore: questo è sempre stato il mio credo”.
LA SQUADRA “Ho avuto modo di vedere all’opera il Taranto in diverse occasioni in questa stagione. Con il Lecce, per esempio, la squadra ha giocato bene e avrebbe anche meritato il pareggio se solo l’arbitro avesse visto il gol di Potenza. Si deve migliorare la fase offensiva perché se gli attaccanti non riescono a concretizzare evidentemente manca qualcosa negli ingranaggi. Nei prossimi giorni valuterò, in base agli uomini a disposizione, la soluzione migliore per affrontare un Foggia che si presenta con un bigliettino da visita non indifferente: il primo posto in classifica. Da qui alla fine del campionato non ci saranno più pause, pertanto dovrò cercare di metterci del mio durante la settimana evitando di cambiare tutto perché potrebbe essere pericoloso”.
MODULO “Ho quasi sempre giocato con la difesa a quattro adottando il 442 o il 433. Al di là dei numeri, mi interessa che il gruppo acquisisca una sua precisa identità. Spero che la squadra mi somigli da subito, magari a partire dalla sfida di sabato con la capolista…”.
IL FOGGIA “Come esordio non c’è male (scherza, ndr)… Il Foggia si presenta da capolista dopo essersi rinforzata a dovere durante il mercato di gennaio. E’ una squadra fortissima che cercheremo di mettere in difficoltà utilizzando tutte le nostre risorse. Massimo rispetto per la compagine di Stroppa, ma i miei ragazzi hanno voglia di rialzare la testa. Calendario tosto? Una gara alla volta, adesso concentriamoci sul Foggia”.
AUGURIO SPECIALE “Ho ricevuto la telefonata di Antonio Conte, il quale voleva farmi l’in bocca al lupo per questa nuova esperienza. Mi ha detto: “Vai a Taranto e giocati questa grossa occasione…”. Ricordo che nel 1987 il Lecce propose me e lui al Taranto in cambio di De Vitis e Maiellaro: l’affare, come tutti sapete, non andò in porto. Ad Antonio mi lega una profonda amicizia e sono contento dei risultati che sta ottenendo con il Chelsea”.