QUI TARANTO – Dellisanti: “A Foggia senza paura, noi siamo il Taranto”
Sfida alla capolista senza paura. Gli 8 punti raccolti in 5 partite sono un biglietto da visita importante che la matricola Taranto vuole presentare sul campo del Foggia lasciando intendere di non voler fare la vittima sacrificale di un partita sulla carta proibitiva. Nel calcio, le partite decise in partenza non esistono.
Il direttore dell’area tecnica Franco Dellisanti, una vita spesa sui campi di B e C da giocatore e da allenatore, ne è convinto.
Toccherà al Taranto frenare la capolista?
“Sappiamo che il Foggia è una delle squadre più attrezzate del girone, costruita per un obiettivo ben diverso dal nostro. Una squadra forte per qualità dei giocatori e per organizzazione di gioco, grazie ad un impianto base messo su due anni fa. Il cambio di allenatore poco prima dell’avvio non ha creato socmpensi proprio perché l’identità di squadra era già consolidata”.
Le cinque vittorie consecutive e l’attacco pirotecnico del team di Stroppa non vi spaventano, la gara va giocata.
“Non serve farsi intimorire dalle cifre. Il mezzo passo falso del Lecce, altra grande favorita, in casa con la Casertana, dimnostra ancora una volta che ogni partita va giocata. Noi possiamo fare risultato se giochiamo come sappiamo”.
Appunto, finora il gioco espresso non è stato eccellente, si è puntato molto sulla solidità difensiva…
“Bisogna ricordare che la squadra è stata assemblata in meno di un mese e finora abbiamo fatto di necessità virtù puntando sul reparto arretrato. L’organico è stato costruito invece per dettare il gioco, stiamo crescendo soto questo punto di vista. Magari a Foggia ciò non sarà facile, ma ci giocheremo le nostre carte anche allo Zaccheria”.
Approfittando magari dell’assenza di pubblico…
“Giocare a porte chiuse non è positivo neanche per le squadre ospiti. Il calcio ha bisogno della sua “cornice”. E poi è ancghe una questione economica: perdiamo una fetta di incasso anche noi…”
Allora quale sarà l’arma del Taranto?
“Cercheremo di non far ragionare le loro fonti di gioco, Anielli, Vacca e Riverola, gente che sa intescambiarsi senza dare punti di riferimento e sempre pronta a mettere in moto le potenzialità del tridente Mazzeo – Sarno – Chiricò. Dovremo pressarli fin da subito. Hanno qualche punto debole, in fase di possesso lasciano spazi dietro, è lì che cercheremo di inserirci per fare del male”.
Lo stadio che è stato teatro di partite di serie A farà venire i brividi, magari, a qualche giovane rossoblù.
“Anche il nostro stadio ha una tifoseria da serie A, contro il Matera c’erano 10.000 persone, pochi altri campi vantano tanto pubblico. Se il Foggia è il Foggia, noi siamo il Taranto!”.