Lega Pro, il pagellone sul girone C

Lega Pro, il pagellone sul girone C

Alla sedicesima giornata del campionato di Lega Pro ci si riposa per le festività natalizie, si commenta ciò che è andato per il meglio e si analizza ciò che non ha funzionato per poi eventualmente porre rimedio. Non sono mancate le sorprese, una di queste è la Casertana, ci sono state delle conferme per compagini che erano annunciate nella posizione di classifica attuale come Cosenza, Lecce, Foggia e Monopoli, ma bisogna anche considerare delle delusioni che hanno riguardato il raggruppamento meridionale, come Ischia e Castelli Romani. Di seguito i giudizi e i voti nel girone C della Lega Pro, tracciati da TuttoLegaPro.com.

AKRAGAS (allenatore Nicola Legrottaglie): la squadra ha avuto un inizio positivo giocando a Trapani, e riportando anche risultati utili fuori casa, ma all’Esseneto di Agrigento fa fatica a fare punti. Il migliore risulta essere Leonetti, sempre uno degli ultimi ad arrendersi. Il problema oggi è societario, date le esternazioni recenti del presidente Giavarini che aveva invitato i soci a contribuire economicamente. VOTO 5,5.

BENEVENTO (allenatore Gaetano Auteri): i giallorossi hanno molta qualità soprattutto negli esterni di centrocampo e negli attaccanti, hanno però ottenuto meno di quanto speravano, perché la classifica considera anche un punto di penalizzazione e perché ci sono state anche delle sconfitte clamorose come quella di Melfi, e anche altre che ci possono stare come a Caserta. In mediana può arrivare Iannini dal Matera, buon incursore, utile eventualmente per il gioco di Auteri. VOTO 7.

CASERTANA (allenatore Nicola Romaniello): un po’ tutti pensavano che la squadra avrebbe potuto disputare un campionato di basso profilo, invece ha la possibilità per diventare campione d’inverno dato che è prima con qualche punto di vantaggio sulla diretta inseguitrice Foggia. Vincente la scelta di ricorrere al 3-4-1-2 con Mangiacasale esterno e non attaccante, in più il mister ha fatto bene a puntare ancora su Mancosu e sull’esperto De Angelis. Dovesse arrivare anche l’attaccante Jefferson, sarebbe la ciliegina sulla torta. VOTO 8,5.

CASTELLI ROMANI (allenatore Giuseppe Di Franco): il club ha pagato lo scotto del noviziato, ha fatto ciò che poteva, ma la Lega Pro è difficile davvero da un punto di vista tecnico. Perso Amelia, è arrivato come portiere Gobbo Secco che è stato alquanto discontinuo alternando prestazioni strabilianti ad altre negative, ma giocano bene Volpe e Strasser in mediana. Il problema è stato la difesa, ma ora è diventato anche l’attacco, perché Siclari ha preferito accasarsi in Serie D. VOTO 4,5.

CATANIA (allenatore Giuseppe Pancaro): i rossoazzurri hanno contato sull’apporto del proprio pubblico soprattutto nelle partite in casa. La squadra, che ha messo in mostra in particolare Calderini, Calil, Russotto e Scarsella, era partita sparata e poi ha avuto un periodo di flessione che era fisiologico. Iperpenalizzata a causa delle combine risalenti al campionato di B, finisce per trovarsi in zona play-out, là dove non dovrebbe essere. Ha l’attacco migliore, con 25 gol, come pure la Casertana. Nella seconda parte potrà salvarsi solo ripetendo il girone d’andata. VOTO 7.

CATANZARO (allenatore Alessandro Erra): il mister è subentrato a D’Urso e da quel momento non ha perso una partita. Non è un caso: al tecnico di Coperchia è bastato far capire ai giocatori che è fondamentale non prenderle e colpire gli avversari nei loro punti deboli, in questo modo i giallorossi hanno battuto tra le altre Lecce e Paganese. Hanno ben giocato Agnello a centrocampo, Razzitti in attacco, Moi in difesa e soprattutto Grandi tra i pali. VOTO 7.

COSENZA (allenatore Giorgio Roselli): era fondamentale ripartire da lui, e anche da quei giocatori che nella scorsa stagione avevano permesso ai rossoblù la permanenza in categoria, vedi Corsi, Tedeschi, Ciancio, Arrigoni e Criaco. Uno dei rinforzi eccellenti, Arrighini, ha impiegato un po’ di tempo per cercare di inserirsi negli schemi. Il fattore campo è decisivo per i calabresi che al San Vito non hanno mai perso e comunque sono una squadra vera. VOTO 7,5.

FIDELIS ANDRIA (allenatore Luca D’Angelo): rispetto alla trionfale stagione di Serie D sono stati cambiati alcuni giocatori e ne sono arrivati degli altri che hanno fatto la differenza. In attacco c’è Grandolfo, rigenerato dopo qualche annata un po’ così così, in mediana vanno fatti i complimenti al mister per aver tratto il massimo da Onescu, mentre nella retroguardia continuano a lottare tra gli altri Stendardo, Tartaglia e Aya Ramzi. La Fidelis ha sempre giocato molto bene, è sesta, e questo è un grande merito in quanto due anni fa giocava in Eccellenza. VOTO 7.

FOGGIA (allenatore Roberto De Zerbi): quest’anno Foggia sportiva può godersi una rosa importante e una squadra che gioca un gran calcio. Inizialmente era un po’ sterile sul piano del palleggio, ma ciò era dipeso principalmente dalla necessità di recuperare il miglior Iemmello. Tra i riconfermati sono in gran spolvero anche Maza, Sarno e Agnelli: un bene per la società averli riconfermati. La gente partecipa con grande intensità, la squadra è seconda ma a un tiro di schioppo dalla prima. VOTO 8,5.

ISCHIA (allenatore Leonardo Bitetto): gli ischitani erano partiti bene, ma hanno trovato problemi strada facendo per alcuni infortuni, su tutti quelli di Fall e di Luca Orlando i quali potevano fare la differenza appunto in casa gialloblù, tuttavia ci sono sempre i vari Mancino, Armeno e Kanouté. Oggi il problema è difensivo, con 15 gol subiti in 4 partite, ma quando sono stati al completo gli isolani hanno saputo fermare anche squadre come Benevento e Foggia. I punti dovevano essere 18, ma sono 14 a causa della penalizzazione. VOTO 5,5.

JUVE STABIA (allenatore Nunzio Zavettieri): sono i troppi pareggi ad aver impedito alle vespe di trovarsi più su in classifica. C’è stata della discontinuità sul piano della prestazione, dato che in alcune partite casalinghe la squadra non ha giocato bene, e in altre comunque ha trovato la forza di vincere, ma va detto che per varie partite il tecnico calabrese (subentrato a Ciullo) non ha potuto disporre di Maiorano, Ripa e Arcidiacono. Il difficile sarà trattenere Polak, che ha richieste in B. VOTO 6,5.

LECCE (allenatore Piero Braglia): la squadra ha la qualità tecnica per trovarsi almeno in zona play-off ed essere competitiva per la promozione in B, anche se qualche difficoltà sotto il punto di vista del gioco ancora la denuncia. Non a caso, in più partite il migliore in campo risulta essere il portiere Perucchini, così come Lepore, Curiale e Doumbia i quali puntualmente risolvono le gare con le loro prodezze. Braglia è comunque il secondo tecnico stagionale e lavora ancora per trasmettere ai giocatori il suo modo di intendere il calcio, che è diverso. VOTO 8.

MARTINA (allenatore Giuseppe Incocciati): sulla classifica dei pugliesi inevitabilmente influisce il ritardo con cui è stata allestita la squadra, con alcuni giocatori titolari che sono arrivati solo ad agosto e hanno avuto bisogno del tempo per inserirsi, ma ha influito anche il caso Lippolis, con il patron che alla fine ha ceduto la società. Tra quelli che non si sono arresi il portiere Viotti, il difensore Sirignano e il centravanti Cristea, proprio alcuni tra quelli che hanno giocato anche in serie superiore. Da capire se ci saranno rinforzi in gennaio. VOTO 5.

MATERA (allenatore Pasquale Padalino): il tecnico ha preso il posto di Dionigi in ottobre, dopo un rendimento non esaltante, e ha perso una sola partita. La soluzione trovata da Padalino potrebbe essere stata quella di aver inserito un ulteriore centrocampista, Armellino, col risultato di aver ottenuto più palleggio in mediana e più soluzioni come pure il tiro dalla distanza. Qualche difficoltà potrà nascere con l’imminente cessione di Iannini, ma occorrerà un sostituto alla pari. VOTO 6,5.

MELFI (allenatore Guido Ugolotti): la squadra ha avuto difficoltà nel corso della stagione a causa di alcuni infortuni come quelli di Finazzi, di Nicolao e di Masini. Il ds Di Bari, pur non potendo contare più su giocatori come Pinna, Perina e Caturano, ha avuto il merito di prendere i giovani, come Cason e lo stesso Nicolao, ma la Lega Pro richiede anche una certa esperienza in alcuni settori del campo: probabilmente nella zona nevralgica qualcosa verrà fatto. VOTO 6+.

MESSINA (allenatore Arturo Di Napoli): la rosa è stata costruita in fretta e furia dal ds Argurio e le scelte stavano dando ragione a lui, ma in dicembre è arrivato il calo fisiologico che era preventivabile alla vigilia, anche se Di Napoli è stato molto severo rispetto ad alcuni atteggiamenti espressi dai giocatori a Caserta. Azzeccati comunque gli innesti di Fornito sulla destra e di Cocuzza in attacco, mentre Parisi era tornato dopo alcuni anni senza poter giocare. VOTO 6.

MONOPOLI (allenatore Massimiliano Tangorra): unica società ripescata tra quelle che l’anno scorso giocavano nei Dilettanti, ha operato alcune conferme fondamentali come quelle di Di Fino, Castaldo, Pinto e Croce, ha reingaggiato Esposito e si è affidata a Gambino come seconda punta, comunque è una squadra che impiega pochi under. Il tecnico ha puntato soprattutto sulla difesa e i risultati dicono che non sta facendo male. VOTO 7.

PAGANESE (allenatore Gianluca Grassadonia): l’idea del mister è stata principalmente quella di ripartire da un gruppo monolitico, quindi è tornato Bocchetti così come Caccavallo, e in più sono giunti calciatori di valore come Carcione e come il giovane Martiniello. I problemi sono nati a causa in particolare dell’infortunio di Caccavallo che era il vero fantasista della squadra, ma al completo la squadra ha dimostrato compattezza. VOTO 6,5.

Fonte: www.tuttolegapro.com