Caro Nicola Canonico, sappiamo che la decisione presa potrà essere oggetto di critiche, di ulteriori offese e spero non altro. Ma la sua è una decisione legittima. Con questo non vuol dire che siamo contenti che lei non iscriverà il Foggia al prossimo campionato perché per i tifosi, quelli veri, sarà come aver perso la mamma in un incidente stradale, dove vorresti prendertela con il mondo ma alla fine ti chiedi perché proprio al Foggia questa nuova disgrazia. Da quello che abbiamo appreso dagli atti prodotti dagli inquirenti nei giorni scorsi e da nuove ipotesi investigative, pare che il Foggia non abbia raggiunto i risultati auspicati anche a causa di una forte incidenza della delinquenza, della malavita foggiana, della mafia. Se tutto questo risultasse vero, oltre a doverle chiedere scusa per tutti gli atti che ha dovuto subire (attentato dinamitardo compreso all’auto di suo figlio) in questi ultimi tempi, qualcuno dovrà vergognarsi per aver generato una “istigazione all’odio” per aggredirla per fatti non dipendenti dalla sua volontà. Sicuramente avrà commesso degli errori di gestione, ma tutto è migliorabile quando si lavora nella stessa direzione. Fatta questa premessa, ritengo che prima di determinare la morte del calcio a Foggia possa considerare la possibilità di provare a fare un campionato finalmente senza condizionamenti, dimostrando che si possono ottenere risultati importanti a Foggia. Faccia emergere l’orgoglio di uomo e di imprenditore, dimostri alla piazza rossonera, a coloro che non credono in lei, alla Lega e alla magistratura, che non si è fatto piegare dalla mafia. Non è vero che non ci sono imprenditori pronti a darle una mano, con loro potrebbe stabilire un nuovo rapporto con una forte sponsorizzazione per questo avvio di campionato e la creazione di un percorso per il passaggio delle quote in modo ragionato. Faccia sentire questa gente parte di un nuovo progetto Foggia, sotto la lente di ingrandimento della magistratura, che saprà mettere in atto tutte le azioni per assicurare tranquillità e trasparenza. Mi auguro che possa trovare il tempo per leggere questo messaggio che, spero, si traduca in una riflessione tale da determinare un ripensamento. Pensi a coloro che vivono per il Foggia (non voglio richiamare altri tristi eventi di questa stagione), a quanti sono stati a fare la fila per un abbonamento e a tutti quelli che hanno dovuto subire offese e minacce perché erano considerati “suoi servi”. Caro Nicola Canonico, da quando è a Foggia non ha mai ricevuto una mia telefonata e probabilmente non ha idea neanche chi sia, questo perché non ho mai voluto stabilire un contatto con calciatori e dirigenti proprio per sentirmi libero di dire, fare, scrivere quello che ritenevo giusto giornalisticamente. Mi perdoni, quindi, se mi rivolgo a lei in questo modo, ma ritengo che andava fatto. Sicuramentea margine di questa nota ci saranno le solite critiche di chi è disposto anche a far morire il Foggia pur di vederla andar via da questa città. Io non mi sento parte di questo gruppo di persone e credo che ci saranno tanti altri tifosi pronti a dirle la stessa cosa. Ci ripensi, lo faccia con serenità, perché la prossima stagione sportiva sarà quella della rivalsa. Poi, tutto sommato, non importa se arrivi quinto o quindicesimo in campionato se poi non vieni promosso. Si torna tutti al punto di partenza. E sullo Start 2025/6 spero di vedere il nostro Foggia!
Roberto Parisi
Direttore responsabile
Foggiacalciomania