“Come sta il gruppo? Beh, sicuramente siamo amareggiati noi in primis – ha esordito il difensore rossonero -. Abbiamo fatto un primo tempo importante e vincere lo sarebbe stato altrettanto vedendo la classifica. C’è delusione ma siamo già con la testa a Reggio. Il nostro cammino non si ferma con la Casertana. Siamo partiti benissimo ad inizio campionato ed è stato quasi dato per scontato che fare 6 vittorie consecutive fosse una cosa normale. Questa squadra è stata costruita con un unico obiettivo però non possiamo pensare troppo in là, non possiamo pensare alla classifica e cullarci pensando di essere più forti perché altrimenti si incappa in errori che non possiamo permetterci. Abbiamo analizzato la partita e come ogni settimana cerchiamo di comprendere dove sbagliamo per non ripeterci. Ci sono state mancanze ma dobbiamo migliorare.”
Dopo questo turno il Lecce è tornato da solo primo in classifica, in attesa dei Matera-Juve Stabia sospesa sull’1-1. Così si è espresso Martinelli: “Dobbiamo pensare solo a noi stessi, ci deve interessare relativamente quello che fanno gli altri. Dobbiamo portare punti per la nostra causa. Le altre sono forti, non dobbiamo pensare però alle nostre rivali.”
Il prossimo turno vede impegnato il Foggia al Granillo di Reggio Calabria per un match molto difficile, nonostante il momento poco felice degli amaranto, reduci da due pareggi di fila, l’ultimo al 95′ con il Catanzaro: “Dipendiamo da noi stessi, ci conosciamo. Sappiamo quali sono le nostre armi. Reggio è un campo difficile specialmente perché quando giocano contro di noi, tutti lottano sempre con il coltello tra i denti cercando la partita della vita. Il Granillo non sarà in ottime condizioni ma spesso in Lega Pro si trovano campi ai limiti della praticabilità. Sarà una partita in cui dovremo primeggiare su tutte le palle per portare i 3 punti a Foggia. Dobbiamo essere convinti di noi stessi per ritornare ai livelli che ci competono, con il mister analizzeremo la gara. Come detto dipende da noi, dobbiamo riconfermarci ad alti livelli.”
“Ci vuole maturità, equilibrio e cinismo. Queste sono le caratteristiche per una squadra che vuole vincere. – interrogato il difensore ex Messina in virtù dei suoi trascorsi in leghe superiori -. Riuscire a portare a casa la posta piena quando non sei al 100% fa la differenza.”
Parentesi sul confronto società-squadra: “E’ stata una chiacchierata con la società. Non sapevo che ne eravate a conoscenza (ironico).”
Luca Martinelli tornerà in campo dopo le due giornate di squalifica che commenta così: “Non pensavo che l’arbitro scrivesse sul referto quello che ha scritto. Fisicamente? Sto bene, in queste due settimane mi sono allenato e ne ho approfittato per recuperare la forma. Anche la partita di coppa è stata utile per mettere minuti nelle gambe. Torno in campo con lo stesso spirito di sempre. Voglio fare bene, aiutare la squadra e i compagni. Il nostro obiettivo sono sempre i 3 punti e voglio contribuire. Non è un momento facile perché potevamo vincere partite che abbiamo pareggiato però è importante non aver perso. Dobbiamo ricompattare tutto. Capisco ci sia tanta pressione ma la negatività dell’ambiente non aiuta. Non dobbiamo piangerci addosso, bisogna essere positivi. Le critiche fanno bene, specie quelle costruttive però non possiamo rimanere fermi a pensare al pareggio con la Casertana. Vedo, a mio parere, un pessimismo esagerato. Questa è una squadra esperta, non può farsi condizionare dalle pressioni. Quando uno viene a Foggia mette in conto di venire in una piazza esigente. Dobbiamo essere positivi e lavorare su quello che ci manca. Pensiamo partita dopo partita, però positivamente.”
Infine, capitolo fase offensiva. Foggia con il quinto attacco del campionato e la seconda miglior difesa. La solfa sui problemi di realizzazione è ormai un must: “In fase realizzativa possiamo fare di più. E’ vero che mancano 2-3 gol dei difensori però i numeri lasciano il tempo che trovano. Avessimo vinto sempre 1-0 non avremmo il miglior attacco però saremmo primi. Tutti doppiamo fare qualcosa di più, dai centrocampisti che devono inserirsi di più, agli attaccanti e anche noi difensori che da palla inattiva possiamo fare più male.”