Matera lo ha cresciuto, Foggia lo ha adottato: il Mancini Day
Il pensiero va sempre lì. È facile, è il destino di Matera – Foggia. Questa sfida, ormai è diventato un classico nel campionato di Lega Pro, soprattutto perché le due formazioni lotteranno per la promozione in Serie B. Ma oltre gli aspetti del campo, bisogna pensare anche ad un aspetto fondamentale. Matera – Foggia, in sintesi ha un nome e un cognome: Franco Mancini. Il portiere cresciuto nella Città dei Sassi, e maturato in Capitanata, a suon di prodezze.
DA MATERA A FOGGIA – Uno dei principali protagonisti di Zemanlandia. Erano gli anni migliori del tecnico boemo, con lo Zaccheria che era sempre una bolgia. E in porta c’era lui, quel ragazzo arrivato dalla Città dei Sassi, che permise a Francesco Totti di segnare la sua prima rete in campionato. Dieci stagioni con la maglia del Foggia. Un affetto che non ha eguali. Foggia, l’ha adottato, Matera l’ha cresciuto. Zeman l’ha lanciato nel grande calcio. Ma non solo. Quando Mancini appese le scarpe al chiodo, il tecnico boemo gli fece subito la grande proposta: portarlo nel suo staff tecnico, come preparatore dei portieri. Mancini non poteva dire di no, soprattutto al tecnico boemo, per il grande attaccamento che hanno sempre avuto i due. Un sì scontato quello del portierone materano. E la prima avventura, guarda caso dov’è stata? A Foggia, nell’ultima avventura di Zeman sulla panchina dei rossoneri. Poi Pescara, dove è avvenuto il triste epilogo quel maledetto pomeriggio del trenta marzo. Una scomparsa che ha fatto scoppiare in lacrime Matera e Foggia: le due Città di Franco Mancini.
MANCINI DAY MONCO – E proprio quelle due Città, domenica pomeriggio, al XXI Settembre si affronteranno. In Serie D, tre stagioni fa, i tifosi rossoneri non poterono venire al XXI Settembre, per via di uno strano divieto, e il Mancini Day perse tutto il suo valore, visto che la Gradinata venne intitolata al portierone materano. Una festa monca, senza le due tifoserie, da sempre amiche. Non c’è mai stata nessuna rivalità: Foggia e Matera, dopo la morte di Franco Mancini si sono unite notevolmente. Un legame diventato sempre più forte, verso un grande portiere, ma soprattutto un grande uomo che prematuramente ha lasciato tutti, rendendo tutti increduli quel pomeriggio del trenta marzo. A Foggia gli hanno dedicato una Curva. A Matera gli hanno dedicato la Gradinata: dove è ritratta una foto in cui Mancini suona il tamburo nel bel mezzo del tifo. A Matera, gli hanno dedicato anche il capetto del rione Bottiglione, che porta il suo nome.
GUARDACI DA LASSÚ – Matera – Foggia, le squadre del suo cuore, domenica pomeriggio si ritroveranno di fronte. Una partita che sicuramente Franco Mancini si godrà da lassù con il cuore diviso in due: da una parte il rossonero, dall’altra il biancoazzurro. Difficile capire per chi avrebbe tifato. Ma tutto lascia presagire che sarà una grande partita. Matera e Foggia, sul campo cercheranno di mettere in cascina altri punti per restare lassù. Franco Mancini, il simbolo di due città che domenica si ritroveranno di fronte. È stato il primo materano ad esordire in massima serie. E sabato, ovunque sarà, questa è la sua partita.
Fonte: www.tuttomatera.com