Una festa che, per quanto ampiamente annunciata, ha portato di colpo una città intera a vivere quello che sono sino a qualche tempo fa sembrava solo e soltanto un sogno difficilmente realizzabile.
Una promozione in serie B potrà far poco per risolvere i problemi che da sempre affliggono questa città, non potrà certo impedire che i nostri giovani possan partire per provare a realizzarsi lontano dal suolo natìo ma per un pomeriggio, per una serata, i foggiani hanno avuto la possibilità di abbracciarsi, di gridare tutti insieme, di provare a sentirsi, almeno per una volta, orgogliosi di essere foggiani.
Ed infatti oggi è bello sentirsi foggiani, è più bello di ieri perchè, quella maturata ieri sul campo del Fondi, è una promozione che ciascuno di noi sente propria, che crea i presupposti affnchè, anche se solo sul terreno verde di un campo sportivo, ci si possa confrontare e sfidarsi con realtà che magari sono lontane anni luce dal nostro modo di essere, dalla nostra capacità imprenditoriale, dalla nostra condizione sociale.
Non è un riscatto della città ma è l’acuto di una comunità che vuol dire a tutti che non è morta, che vuole ancora esserci, che ha la forza per provare a cambiare il corso degli eventi.
Oggi è più bello essere foggiano perchè le attenzioni nei nostri confronti non sono per episodi criminali o di malaffare ma una volta tanto, seguendo un Tg nazionale, si può anche sentir parlar bene di Foggia.
Il calcio non è solo uno sport, è un fenomeno sociale, forse l’unico, che almeno a Foggia è capace di annullare le differenze economiche tra i singoli, la loro diversità anagrafica e che è in grado di far abbracciare, intorno ad una fede, i nonni ai nipoti, che fa parlare tra genitori e figli la stessa lingua, che muove tra loro gli stessi interessi, perchè è al momento l’unico fenomeno che fa sentire maggiormente l’orgoglio di sentirsi foggiano.
Alberto Mangano – www.manganofoggia.it
