Ecco le nostre pagelle:
GUARNA, voto 6: Sostanzialmente non pervenuto, le (rare) conclusioni dei catanesi o sono fuori misura o ampiamente alla portata dell’estremo difensore di Catanzaro. Sporca i guanti solo su una conclusione di Russotto dalla distanza. ATTENTO
LOIACONO, voto 6: Non è la sua partita della vita ma una cosa è certa: che siano Marchese, Russotto o Di Grazia, dal suo lato non si passa. Corre e difende, esattamente ciò che gli si chiede. Unica pecca è l’ammonizione che gli farà saltare la partita con la Paganese. DILIGENTE
MARTINELLI, voto 6,5: Sente la fiducia del mister, della squadra e dell’ambiente. È sempre elegante ed impeccabile. Pronto nelle chiusure e una soluzione in più nella (lenta) manovra del Foggia. Rischia in qualche intervento, ma va bene così. LODEVOLE
COLETTI, voto 6,5: Stessa partita del compagno di reparto. Non lascia passare praticamente nulla. Cerca il bis del gol con il Lecce, mette “in porta” Di Piazza e si offre sempre come regista aggiunto. GRANITICO
RUBIN, voto 6: È il solito Rubin con meno occasioni per scodellare la palla in area con il suo mancino. Solita spinta ma la mossa tattica di Pulvirenti, che gli piazza Parisi e Di Grazia sulla sua corsia, lo limita. Per il resto si limita ad amministrare con calma ed esperienza. Esce acciaccato per Figliomeni (s.v.). BASIC
AGAZZI, voto 6,5: Manca Vacca e tocca a lui dirigere il traffico della mediana rossonera. Complice la poca precisione di capitan Agnelli soffre nella gestione del pallone soprattutto nel finale, però come riesce a divincolarsi, dai suoi piedi partono le occasioni più pericolose del Foggia. Da sottolineare il solito dinamismo e il pregevole assist per Mazzeo che, però, spreca tutto. METRONOMO
AGNELLI, voto 5,5: A sorpresa viene buttato nella mischia al posto di Vacca con risultati non indimenticabili. Spesso sbaglia nella gestione del pallone per sua stessa ammissione perché più incline al mantenimento del risultato che alla gestione del pallone. RIVEDIBILE
DELI, voto 6: Il suo problema è che ci ha abituato troppo bene e quando non si trasforma in “Kakà” sembra che non abbia giocato bene. Dal suo piede, questa volta, non partono né gol né assist però viene costantemente marcato a uomo e raddoppiato e anche quando è sottotono ne giovano i suoi compagni. Esce per Gerbo. DELI-CATO
CHIRICO’, voto 6: Ha il merito di calciare la punizione, che complice Gil, va a infilarsi alle spalle di Pisseri. Ci prova contro Marchese e Bergamelli ma sono ostacoli duri da superare. Crea costantemente superiorità quando innescato ma è troppo altalenante e spesso si perde in giocate singole e testarde. ELETTO
MAZZEO, voto 6: È un attaccante a tutto campo, un giocatore di quelli che in un noto gioco manageriale di calcio sarebbe etichettato come “punta completa” però a volte dimentica come graffiare all’interno dell’area di rigore. Davanti a Pisseri, splendidamente imbeccato da Agazzi, getta alle ortiche il possibile 0-2. SMALIZIATO
DI PIAZZA, voto 5,5: Sarà il ruolo da esterno, sarà la sua terribile voglia di fare gol, sarà qualsiasi attenuante del caso ma il numero 9 rossonero tra Lecce e Catania ha sprecato almeno 3-4 palle gol nitide. C’è da dire che l’ex Vicenza compensa con un lavoro sporco allucinante come sottolineato dal capitano Agnelli in conferenza stampa. Di Piazza è una punta e giocare da esterno non è facile. Anche Iemmello l’anno scorso trovava difficoltà quando agiva sull’out. Il bomber di Partinico sull’esterno, invece, sembra a suo agio ma spesso pare arrivare stanco e poco cinico all’appello con la rete. Di Piazza ha i gol nei piedi e per il Foggia sarebbe di incredibile importanza trovarli e aggiungerli a quelli dei suoi altri bomber, su tutti Mazzeo. PARTECIPE
GERBO, voto 6,5: Qualunque sia l’avversario, qualunque sia il campo, Gerbo c’è. Entra ed è in partita. Una sua invenzione porta Di Piazza al tiro, che da due passi spara alto. È il dodicesimo uomo della squadra, quando si gioca allo Zac, il tredicesimo. MOTORINO
SAINZ-MAZA, voto 5: Letteralmente spaesato appena entrato in campo, praticamente l’opposto del numero 25 rossonero. L’impatto sul match non è dei migliori, pecca di incisività ma prova a sacrificarsi. OPACO