Diciotto minuti. Tanti ne sono bastati a Matteo Di Piazza per timbrare a fuoco il suo debutto allo Zaccheria. Novanta più recupero quelli che il Foggia ha impiegato per spazzare via la Virtus Francavilla. Un minuto e cinquanta secondi dopo il fischio di inizio, invece, sono serviti a Rubin per conquistarsi un calcio di rigore che Mazzeo trasforma nel vantaggio rossonero. Satanelli che partono a mille, si divorano il 2-0 con Chiricò e macinano azioni pericolose a ripetizione. Raddoppio che arriva ancora con Mazzeo, ma soprattutto, ancora grazie a una fantastica discesa di Rubin: pennellata al centro dell’area di rigore che l’ex attaccante del Benevento può solo depositare in rete di testa senza nemmeno saltare. E’ un monologo rossonero, ci prova anche Sainz-Maza fermato da un ottimo Albertazzi. Ma è Loiacono che al 44′ decide di vestire i panni del miglior attore non protagonista andando in rete dopo un angolo calciato da Chiricò. Partita virtualmente chiusa? Probabilmente si e così è fino al 78′, quando Idda è bravo a correggere in rete una palla volante nell’area foggiana. Da questo momento parte il Di Piazza show: prima si divora un contropiede facendosi murare dalla difesa biancoazzurra, poi servito da Rubin realizza il 4-1 con un preciso rasoterra e pochi secondi dopo serve il bis splendidamente imbeccato da Gerbo. Un Foggia da leccarsi i baffi, citando Antonio Di Donna, un Foggia che manda a letto tutti i suoi tifosi con il sorriso sulle labbra. Come dicevamo Venerdì, però, occhio Foggia che la strada è lunga e il “bue” (e il “lupo”) non si ferma(no).
Ecco le pagelle dell’incontro:
UARNA, voto 6: Prestazione ai limiti dell’ordinario per il portiere foggiano. Non sicurissimo nelle uscite ma efficace tra i pali, incolpevole sul gol. SERENO
LOIACONO, voto 7: Spinge, recupera, lotta, corre. E se fosse lui il terzino titolare che tanto mancava al Foggia? Con la Vibonese aveva “solo” messo lo zampino nel gol di Chiricò, oggi il folletto brindisino gli restituisce il favore imbeccandolo da corner e lui, approffittando, delle maglie larghe della difesa bianco-azzurra va in rete. POTENTE
MARTINELLI, voto 7: Nzola chi? Quando sente il richiamo della partita importante si carica la difesa sulle spalle e semplicemente annulla Nzola che ha visto più volte il “14” sulle spalle del difensore rossonero che la palla. SUBLIME
COLETTI, voto 6,5: Prestazione pulita e ordinata, concentrato e deciso (molto più di quanto lo era sembrato a Vibo). 101 presenze in rossonero festeggiate con quella che è probabilmente la miglior partita del Foggia targato Stroppa. Se Coletti è questo, ben venga la sua conferma a Foggia. VIGOROSO
RUBIN, voto 7,5: Mette un autografo e qualcosa di più su 3 dei 5 gol rossoneri. Si procura un rigore, serve Mazzeo con un cross delizioso e lancia Di Piazza per il momentaneo 4-1. What else? Rubin on fire, direbbero in Inghilterra. Dopo il gol di Vibo, un’altra prestazione monstre: sembra tornato il Rubin del periodo degli eurogol. STANTUFFO
AGAZZI, voto 6,5: Tuttocampista. In attacco, in difesa e forse anche in porta. Avesse anche un po’ più di freddezza sotto porta probabilmente sarebbe già titolare in quell’Atalanta proprietaria del suo cartellino. Quando non c’è Vacca, c’è lui. Quando ci sono entrambi è una bellissima diga. In conferenza stampa dice “abbiamo fatto solo bene il nostro dovere“, la mentalità è quella giusta. ENERGICO
VACCA, voto 6,5: Parte basso e spesso scambia la posizione con Agazzi. In due offrono grande dinamismo e qualità. Se Vacca fa il Vacca, lui e il Foggia ne possono solo giovare. Lucido e agonisticamente cattivo. Questa “garra” e questa qualità, così ben accoppiate, sono difficili da trovare. VOTA ANTONIO!
DELI, voto 6,5: Sprazzi di ottimo calcio. Molto offensivo (e si vede). Regala un cioccolatino da scartare ad Agazzi che, per sua sfortuna, trova pronto Albertazzi e impreparato Chiricò nella ribattuta. Considerando che stiamo parlando di un classe 94′ e alla sua prima partita, i margini di crescita ci sono tutti. Cala nella ripresa ed esce per Gerbo. FERTILE
SAINZ-MAZA, voto 6: Una patita vogliosa. Ce la mette tutta e si dimostra ancora in crescita. Nel primo tempo ibera un gran destro che impegna severamente l’estremo difensore brindisino. A volte si intestardisce in qualche dribbling di troppo come il suo alter-ego dell’out di destra però dopo una prestazione complessiva del genere non gli si può rimproverare nulla. La notizia più lieta è la continuità, spesso suo tallone d’Achille nelle passate stagioni. Esce per Sicurella (s.v.). GIUSTIFICATO
CHIRICO’, voto 5,5: Ha una voglia di fare esagerata e la presenza del suo “amico” Abruzzese sulla stessa fascia di competenza non lo aiuta. Il movimento a rientrare sul mancino per quanto letale è, ormai, di dominio delle difese avversarie. Spesso si fissa sul saltare l’uomo perdendo di vista altre soluzioni più fruttuose. Si fa “perdonare” servendo l’assist a Loiacono. Esce per Di Piazza. RIVEDIBILE
MAZZEO, voto 8: Tre partite da titolare, nove punti e 4 gol. Diventa il miglior realizzatore stagionale superando Sarno ma soprattutto torna a segnare un rigore allo Zaccheria, questa volta con la maglia giusta. L’importanza di Mazzeo nell’economia del gioco del Foggia è facilmente riassumibile nei suoi numeri. IMPRESCINDIBILE
GERBO, voto 6,5: Nelle prove generali del 3-5-2, sull’out di destra nei cinque di centrocampo non sfigura, anzi. Mette a referto un assist per Di Piazza e tante certezze per mister Stroppa. RECUPERATO
DI PIAZZA, voto 7,5: Fino al 12 giugno c’era un suo amico con lo stesso numero sulle spalle a far ruggire lo Zac. Ora c’è Matteo e ha tanta fame di gol! Gli bastano diciotto minuti per bagnare il suo esordio casalingo con la prima marcatura in maglia rossonera, pochi altri secondi per la doppietta. Gliene sarebbero serviti anche meno se solo non si fosse incartato davanti alla difesa in un contropiede precedente. Il tifo rossonero aveva bisogno di uno come lui e uno come lui aveva bisogno di una “Piazza” come Foggia. Lo scettro e la corona sono liberi, per ora. FAMELICO
STROPPA, voto 7,5: Chi lo avrebbe detto dopo la batosta di novembre. Due mesi dopo, con un altra “matricola” dello Zac mette in campo una squadra che stasera poteva solo che vincere. Motivatore in conferenza stampa, ancora una volta illuminato (o illuminante) con un “dobbiamo fare più di quello che sappiamo fare”. Non sappiamo se questo sia il limite massimo della squadra, però di sicuro i tifosi rossoneri ci metterebbero la mano sul fuoco per vedere altre 15 partite così. Da sempre criticato, ora gli vanno riconosciuti i giusti meriti. E se non fosse stato per quelle 5-6 partite gettate alle ortiche nel girone di andata, forse, ora staremmo parlando di altro. V PER VENDETTA