Tante voci sul Foggia calcio, ecco i conti reali. Fares: “Situazione complicata che dobbiamo risolvere”
“In questo momento non servono allarmismi, i calciatori sono sereni. Abbiamo parlato con loro e con l’Aic per un confronto richiesto. Stiamo lavorando per risolvere la situazione”.
I CONTI. Il presidente del Foggia calcio, Lucio Fares, contattato da Foggia Città Aperta, prova a frenare le preoccupazioni che aleggiano intorno alla situazione economica e finanziaria della società rossonera, alimentate da voci e dichiarazioni incontrollate, in vista del termine per il pagamento degli stipendi del primo bimestre 2019. Per cercare di fare chiarezza sulla questione, che sembra inaspettata solo a chi non ha dato peso alle notizie sui conti del Foggia, occorre aggrapparsi ai numeri e partire da quelli per tentare di rispondere a due domande: perché nascono proprio ora questi timori? È davvero così drammatica la condizione gestionale del Foggia?.
LA SCADENZA. Di certo c’è che quella del 16 marzo (posticipata a lunedì 18) è una scadenza molto onerosa per il Foggia calcio: entro quella data occorrerà documentare alla Covisoc, l’organismo di controllo della Figc, l’avvenuto pagamento di tutti gli emolumenti ai dipendenti comprensivi di tasse e contributi relativi a mesi di gennaio e febbraio 2019. Per la societa rossonera, conferma a Foggia Città Aperta il presidente Lucio Fares: “L’adempimento comporterà l’esborso di un importo che si aggira sui 2 milioni di euro”. Il mancato rispetto dei pagamenti comporterebbe la penalizzazione di 2 punti per gli stipendi e altri 2 per i contributi. Quella del 16 marzo è una scadenza introdotta da qualche anno solo per Serie B e C (in serie A la prossima scadenza è al 30 maggio 2019) e che crea effettivamente problemi di liquidità. Solo a fine marzo, infatti, saranno accreditati i primi acconti dei contributi della Lega (un importo di circa 800mila euro) mentre occorrerà aspettare fine aprile per il resto (una cifra che oscilla tra 1,5 e 2 milioni di euro). A dire il vero, tuttavia, con una gestione già gravosa come quella del Foggia, anche le precedenti scadenze hanno comportato problemi nel reperimento dei fondi necessari, difficoltà a cui i calciatori hanno convenuto di dover far fronte. Cosa è cambiato allora?.
IL CONFRONTO. Giunti a marzo, i calciatori hanno ritenuto di dover chiedere un confronto alla società in presenza dell’Aic (il sindacato dei calciatori) rappresentata da Damiano Tommasi il quale, chiamato a difendere gli interessi della categoria, ha lecitamente chiesto di non procedere ad alcun rinvio di emolumenti, compresa la parte relativa ai premi; premi che, peraltro, sono già scattati per tutti i calciatori dalle prime battute di campionato. Fares prova a minimizzare il contenuto della riunione: “Abbiamo incontrato i calciatori ma non abbiamo affrontato alcun discorso in particolare. La squadra è fatta di ragazzi perbene e con loro c’è molta coesione e condivisione”.
LA SITUAZIONE ECONOMICA. Il presidente non nasconde, invece, la situazione complicata dei conti del Foggia: “Inutile girarci intorno: la situazione è complicata. Foggia è una piazza importante che produce numeri importanti da un punto di vista del fatturato, ci portiamo dietro però una situazione che deriva da anni pregressi”. Il riferimento è alle perdite accumulate negli anni pregressi. Alla perdita di 3milioni di euro accumulata nella stagione 2016-17 (Leggi. Foggia, bilancio in rosso), si è aggiunta quella di 5,6milioni di euro accumulata nella stagione 2017-18, la prima in serie B. Per far fronte alle stesse i Sannella hanno versato al 30 giugno 2018 5,9 milioni di euro.
CALCIO MALATO. “Stiamo parlando di una valanga di soldi già investiti” evidenzia Fares. Che poi puntualizza: “Ulteriori esborsi sono avvenuti in corso d’anno e anche questo esercizio chiuderà in perdita nonostante gli sforzi per sanare la gestione (la perdita dovrebbe attestarsi “solo” su 1 milione di euro ndr). La verità – continua Fares allargando l’orizzonte – è che il calcio è un caso di cronaca di morte annunciata: se non saranno attuate riforme incisive salta in aria tutto. E lo dico nella veste di componente di Lega”.
IL FUTURO. Considerazioni amare che però non tolgono spazio all’ottimismo: “Siamo abituati ad affrontare le situazioni una per volta e sono sicuro che ne usciremo anche questa volta”. Con un’altra certezza: potendo contare solo su fondi interni perchè di ulteriori cordate a oggi non se ne vede neanche l’ombra: “C’è qualche trattativa ma in stato embrionale”.