Esiste una regola del calcio, una di quelle regole non scritte ma che alla fine soddisfano sempre gli audaci: quando ci credi sino alla fine, quando non demordi, quando reagisci agli eventi che possono farti soccombere, puó succedere che sei premiato anche sul filo di lana e la vittoria assume un sapore fortemente inebriante.
A Foggia é successo questo nella partita piú importante, la partita del tutto esaurito al cospetto di quella che attualmente é forse la squadra meglio attrezzata per il salto di categoria: una squadra milionaria, con una rosa che farebbe invidia a compagini di serie B e che annovera gente che ha partecipato ai mondiali o che ha giocato in Champion’ s League; ma il calcio é proprio bello per questo perché alla fine vince la squadra operaia, quella dei D’Allocco e degli Agostinone, quella che continua a fare del gruppo la sua arma vincente.
De Zerbi capisce che contro tali fenomeni non deve rinunciare al possesso di palla, non deve lasciare riferimenti agli avversari che, alla minima occasione, possono farti male e proprio a seguito della traversa colpita da Moscardelli, i suoi uomini si smarriscono e lasciano piú spazio ai leccesi rischiando di capitolare.
Poi la tenacia, la voglia di esserci, di festeggiare con questo meraviglioso pubblico fanno il resto, dando anche la fascia di uomo determinante a Vincenzino Sarno che, proprio in una delle sue non migliori prestazioni, risulta determinante e straripante.
La vittoria in ogni caso consolida posizione ed ambizioni di una squadra rivelazione che, anche senza uomini importanti come Gerbo e Quinto, continua a portare in fienile punti su punti ( e sono 8 su 12 nelle ultime 4 gare contro 4 signore squadre).
Per quel che riguarda la sponda leccese c’é molto rammarico per aver perso una gara nei minuti finali: il calcio é questo, c’é anche chi perse al Partenio la serie B nello stesso modo, ma questo non giustifica l’atteggiamento di chi, presentandosi in sala stampa, non rispetta il lavoro di chi sta aspettando la mezzanotte per rientrare a casa.
Si puó essere campioni, si possono vantare trascorsi luccicanti, ma il vincente é colui che sa accettare la sconfitta comunque sia arrivata: ieri sera qualcuno ha perso soprattutto fuori dal campo.