Sarno: “Un sogno raggiungere la B col Foggia”

Sarno: “Un sogno raggiungere la B col Foggia”

È dal ’99 che gli appassionati di calcio italiani conoscono Vincenzo Sarno: all’epoca era solo Vincenzino e fece molto scalpore il suo passaggio nel settore giovanile del Torino, con una grossa somma pagata dai granata alla scuola calcio Gaetano Scirea di Secondigliano. Partì da Secondigliano, quartiere di Napoli, ma fu un’esperienza breve in Piemonte: la crescita calcistica di Sarno si consumò in altre piazze, prima nella Primavera della Roma, poi in altre squadre come Giulianova, Reggina, Lanciano e Virtus Entella, e oggi il piccolo trequartista è titolare nel Foggia, rivalutato da De Zerbi sulla fascia, e sta dando un grosso aiuto a Iemmello e Cavallaro. Intervistato da TuttoLegaPro.com, Sarno racconta la sua maturazione, ma intanto parte dal gol su punizione al Lecce, proprio quel gol che aveva sbloccato il derby.

“Era l’89° minuto, e la partita si era fatta difficile – ricorda Sarno – Era la partita che pensavano tutti, incontravamo il Lecce che era considerato la squadra più forte del campionato, Leonetti è stato bravo a procurarsi la punizione, io mi sono detto che non potevo sbagliare allora, e difatti mi è andata bene. È stata una gioia immensa segnare, per la gioia immensa dei tifosi e anche per i tre punti che sono stati probabilmente pesanti sulla classifica. Dopo il gol sono andato anche ad abbracciare il mister”.

Ha recentemente dichiarato ai giornali che non le era giovato essere considerato il Maradona di Napoli. Ma vuol ricordare il provino col Torino?

“Avevo dieci anni e mezzo. Ricordo ben poco dell’esperienza vissuta a Torino, perché essendo un bambino non avevo ancora iniziato la mia carriera. Non mi sono mai sentito un secondo Maradona: per tutti i napoletani Diego è unico, e neanche Messi si avvicina alle sue caratteristiche. Tutto quel clamore era nato dai media, e questo non mi ha fatto bene: avevo solo voglia di giocare a calcio e divertirmi. Comunque non erano centoventi milioni quelli che erano stati pagati dal Torino, certe cose sono state scritte solo sui giornali”.

Lei è di Secondigliano, ma sappiamo che anche dalla vicina Scampia sono cresciuti diversi calciatori, c’è la speranza che questi quartieri possano uscire dal periodo poco felice che vivono per i gravi fatti di cronaca?

“Sicuramente non è solo Secondigliano o Scampia, ma è tutto il Sud che spera”.

Nella scorsa stagione ha vinto il campionato con la Virtus Entella che ha ottenuto il diritto a giocare in B. Perché poi ha accettato Foggia?

“L’ho accettata perché c’era un progetto importante, un buon allenatore, a me è bastato parlare venti secondi al telefono col mister e mi ero già convinto di quello che potevamo fare. Non si erano sbilanciati inizialmente, ma sentivo che c’era l’idea di un campionato di qualità”.

Preferirebbe giocare al Sud o al Nord?

“Propenderei per il Sud: al Nord magari si può prendere qualche soldo in più, ma al Sud c’è molto calore della gente, che è quella componente che può farti sentire un calciatore”.

La Serie A l’ha assaporata, spera ancora di poterci tornare da protagonista?

“Io mi pongo sempre obiettivi a breve termine, e mi auguro che possiamo toglierci delle grosse soddisfazioni col Foggia. Da bambino sogno di poter giocare in Serie A, ma è anche un sogno di tutti i bambini del mondo”.

Puntate solo alla salvezza?

“Non credo che una piazza come Foggia possa accontentarsi solo della salvezza: siamo una buona squadra, pratichiamo un buon calcio e puntiamo a ridurre il distacco nei confronti delle compagini che ci precedono”.

Chi vincerà il girone C della Lega Pro? Vede la Salernitana unica favorita oppure no?

“No, la favorita resta il Lecce, perché ha qualità, esperienza e forza, quindi punto sul Lecce”.

I due gol di domenica a chi li dedica?

“A mio figlio, e alla mia compagna che aspetta il terzo figlio. Abbiamo saputo da poco che diventeremo ancora genitori”.

Il suo sogno calcistico?

“Poter arrivare in Serie B con il Foggia”.

Ha qualche rimpianto?

“No, non vivo di rimpianti. Io rifarei tutto quello che ho fatto, doveva andare così e quindi bisogna accettarlo. Avendo ventisei anni mi sento più maturo di quando ne avevo solo diciotto o diciannove. Tutto fa crescere”.

Conosce Antonio Letizia del Matera? E’ arrivato da pochi mesi nel professionismo e anche lui si sta dimostrando capace di grandi colpi.

“Abbiamo lo stesso procuratore, c’è comunque stima reciproca. Quello con cui sono cresciuto insieme è Antonio Vacca che gioca nel Catanzaro: siamo stati insieme nella scuola calcio Gaetano Scirea di Secondigliano”.

Categoria: Intervista