L’avversario: La Juve Stabia e i play-off: le assenze pesano ma a Foggia serve l’impresa

Il 4-4-2 di Marco Savini contro il 4-3-3 di Roberto De Zerbi: vabbè che nel calcio i moduli contano poco e che sono soprattutto gli uomini e le motivazioni a decidere le partite, ma lo scontro diretto d’alta quota che si prepara a vivere lo “Zaccheria” di Foggia, domenica prossima, tra i “satanelli” padroni di casa e le Vespe della Juve Stabia, non può sottrarsi ad un’analisi tattica che può rivelarsi fondamentale ai fini del risultato.

La Juve Stabia arriverà a questa sfida senza tre pedine importanti (l’infortunato Jidayi e gli squalificati Contessa e Gammone), dunque Savini, qualora decidesse di dare ancora credito allo schema sinora adottato (il 4-4-2), chi manderà in campo per contrastare il dinamismo e, in special modo, la qualità offensiva del Foggia? Le prove tecniche di formazione-tipo sono già in corso d’opera e le opzioni di Liotti in difesa, sulla corsia mancina, oltre che di Nicastro a centrocampo, chiamato ad occupare la fascia destra, dirottando a sinistra uno tra Carrozza e Lepiller, sembrano le più credibili e valide. Per il resto, poco o nulla dovrebbe cambiare nell’assetto di base, con – davanti a Pisseri – gli altri tre difensori Cancellotti, Polak e Migliorini (quest’ultimo convocato in settimana con la Nazionale U21 di Lega Pro); in mediana, già detto delle ali, nel cuore della seconda linea ritroverà certamente posto il play-maker La Camera, che contro l’Ischia ha scontato il suo turno di squalifica, mentre al suo fianco si prospetta il rientro in pianta stabile di Maiorano, con Burrai dunque chiamato a sedersi in panchina ed a subentrare (al pari di capitan Caserta) nell’arco della contesa in terra pugliese, in caso di necessità; infine, per quanto riguarda l’attacco, Ripa e Di Carmine non si schiodano di certo dalla prima linea, anche se non è escluso che mister Savini possa concedere ad uno di loro un po’ di riposo in avvio di match, lanciando nella mischia il giovane Gomez, anch’egli smanioso di ritornare ad assaporare il manto erboso ed a rivelarsi una pedina importante per le Vespe quest’anno.

E passiamo al Foggia: nelle file dei rossoneri non ci sono squalificati, ma i pugliesi vorranno certamente cambiare qualcosa rispetto all’undici che è sceso in campo ad Aprilia, impattando soltanto in extremis contro la Lupa Roma (1-1) una contesa nella quale sono riusciti ad esprimersi al meglio soltanto dopo essere passati in superiorità numerica. Il trio d’attacco composto da Sarno, Iemmello e Cavallaro resta la preoccupazione maggiore per la Juve Stabia, ma anche tra centrocampo e difesa non mancano le individualità di spessore: una ragione in più per tenere gli occhi bene aperti, senza permettere ad Agnelli e compagni il loro “calcio champagne”, fatto di verticalizzazioni micidiali e di interessanti inserimenti dalle retrovie. Spezzare il ritmo dell’avversario e puntare a ripartire per colpire al momento giusto appare fin da ora la tattica ideale per poter puntare al bottino pieno sul green naturale dello “Zaccheria”.

Categoria: L'Avversario