IDC, è guerra totale. Tra Martone e Circelli volano accuse e… sedie. Che figuraccia!
Dagli screzi si è passati a una guerra totale. A un tutti contro tutti che rende perplessi, amareggia un’intera provincia e fa ridere (è un eufemismo) l’Italia calcistica. A un mese e mezzo dal suo insediamento, la IDC non esiste più. Luigi Izzo contro Nicola Circelli, Circelli contro Aniello Martone e viceversa. Volano parole al vetriolo e pure una sedia, che il direttore generale avrebbe lanciato all’indirizzo di Circelli nel corso di una infuocata riunione.
Non è una barzelletta, è l’attuale situazione societaria dell’U.S. Avellino, a 4 giorni dalla fine del mercato invernale e a 20 giorni dal termine ultimo per mettersi in regola con i pagamenti degli stipendi di novembre e dicembre 2019. Più che il rischio di ritrovarsi con una rosa incompleta, aleggia già lo spettro di una penalizzazione in classifica da scongiurare.
In un’intervista rilasciata a The Wam, Circelli ci è andato giù pesante con il suo socio alla pari e contro il diggì: “Izzo non ha rispettato gli impegni presi, se vuole liquidarmi lo facesse, ma aspetto i miei soldi. Io e Riccio vogliamo il bene del club, Izzo dimostri la sua solidità economica e andremo via. Ieri in Tribuna siamo stati aggrediti, lui non c’era e neppure Martone. Finora ha messo una quota molto inferiore rispetto alla nostra, che ci sobbarchiamo le spese per le trasferte. Martone? E’ lui che manovra Izzo. Non lo reputo adatto al ruolo di direttore generale, ho firmato i contratti di Dini e Izzillo perché erano necessari per Capuano, ma non abbiamo ancora ceduto nessuno e vogliono investire 300 mila euro lordi su Evacuo. Federico? E’ il calciatore più forte che abbiamo in rosa. Lo abbiamo preso in prestito per 18 mesi e ha un’opzione di riscatto per altri 3 anni. Con un ingaggio a cifre irrisorie. Voglio investire sui giovani per ritrovarmeli come capitale futuro. Il lancio della sedia? Ho cacciato via Martone dalla stanza, perché non è il mio direttore. Avrei preferito Di Somma. Il mercato non sarà bloccato, io e Riccio abbiamo presentato tutti i documenti. Mancano quelli di Autorino“.
Non si è fatta attendere la risposta di Aniello Martone, ospite a Primativvù. Ovviamente le dichiarazioni del diggì sono all’opposto di quelle pronunciate da Circelli, a volere confermare la presenza di due opposti schieramenti. Uno formato da Circelli, Riccio e Polcino, l’altro da Izzo, Martone, Autorino e De Lucia.
Ha detto Martone: “Perché l’attaccante non arriva? Chiede a Circelli. Non è importante che sia o meno Evacuo, ma che sia funzionale al gioco di Capuano. Finora Bertolo, Izzillo e Dini li abbiamo portati io e Musa. Circelli dice che ha dei giovani importanti da portare in Italia? Li portasse visto che ha il potere di firma. Ogni volta che abbiamo proposto un calciatore da prendere, Circelli ha chiesto la cifra da spendere e alcuni li ha fatti sfumare. Sono stato io a incontrarlo per primo attraverso Polcino, lui mi ha presentato Circelli e Riccio, mentre io ero la parte garante del gruppo Izzo e degli altri due soci. Poi ci siamo uniti. I ruoli non vanno scavalcati: Circelli lo ha fatto tesserando Federico a mia insaputa. Io non sono la testa di legno di nessuno, se Circelli non è d’accordo con il mio operato mi licenziasse. Izzo va via? Se succede vado via anche io. Di Circelli parla l’esperienza al Campobasso, ora è secondo in classifica senza di lui. Decidesse cosa fare di me, in 30 secondi. Deve essere chiaro con la piazza. Se non mi reputa idoneo mi mandasse via, altrimenti facesse il presidente e mettesse i soldi. Il mercato? Vogliamo portare due attaccanti, una punta e un esterno e un difensore centrale. Cianci è sfumato per colpa di Circelli, con cui ho discusso per Federico, preso senza il placet mio, di Musa e di Capuano. Oggi per fare mercato abbiamo bisogno della firma di Circelli, io non mi ci parlo quindi non so come chiudere le operazioni, dovrebbe avallare le mie scelte. Per il bene di città e tifosi prendesse l’attaccante“.
Insomma due versioni dei fatti totalmente diverse tra loro. Uno dei due schieramenti mente. O mentono entrambi. Quel che è certo è che tutti assieme stanno facendo ridere l’Italia calcistica intera.
Fonte: www.tuttoavellino.it