De Zerbi: “Foggia è la mia città calcistica, non ho spazio e tempo per altre ‘str…..’

De Zerbi: “Foggia è la mia città calcistica, non ho spazio e tempo per altre ‘str…..’

Carico, estremamente concentrato, consapevole di aver preparato nel miglior modo possibile l’appuntamento con la prima gara di play off. Roberto De Zerbi si presenta così in conferenza stampa, al termine dell’allenamento di rifinitura allo Zac che il mister ha voluto si svolgesse a porte aperte. L’appello è stato raccolto dai tifosi che non hanno tradito le attese presentandosi in oltre 2mila sui gradoni della tribuna est.

GIOCARE DA FOGGIA. De Zerbi prova a sciogliere la tensione della vigilia che resta visibile nei suoi occhi nonostante faccia di tutto per nasconderla: “Siamo nelle condizioni di poter vincere, nonostante gli infortuni e anche se l’avversario è forte. Immagino una squadra propositiva, libera di testa, che giochi secondo i principi che abbiamo applicato tutto l’anno. Non voglio tensione, mi sono violentato per trasmettere serenità. Non so se ci sono riuscito però ai giocatori dico di stare sereni”.

GLI ASSENTI. Motivi per imprecare alla sfortuna e cercare alibi ci sarebbero: leggere alla voce infortuni Angelo e Gigliotti. Tuttavia, com’è nel suo stile, Roberto De Zerbi non si lamenta: “Non dobbiamo pensare a chi non c’è. Le assenze nello stesso reparto, anzi, potranno servire a dare una carica in più per ribaltare l’handicap. Chi giocherà fuori ruolo sarà ancora più motivato a fare bene. Preferisco – precisa il mister – trasformare le avversità in un boomerang positivo che serva ancora di più per fare l’impresa”.

L’AVVERSARIA. Allo Zaccheria domenica alle 20,45 arriverà l’Alessandria: “Una squadra importante, costruita per vincere che sul mercato ha acquistato gente del calibro di Fischnaller, Branca e Iocolano – analizza De Zerbi. “Giocano in maniera aggressiva e con diverse soluzioni tattiche. È arrivata quarta perché, anche indirettamente, ha inciso l’impegno in coppa Italia. C’è rispetto totale per i piemontesi ma paura zero”. E sulle possibilità di passare il turno il mister non si sbilancia: “Partiamo alla pari. Siamo 50 e 50. Chi ha deciso le regole sa poco di calcio perché chi è arrivato secondo non ha particolari vantaggi. Il lato positivo è che si entra in campo per vincere, senza nessun calcolo e la mia squadra ha la mentalità per farlo”.

LA FORMAZIONE. Poche incertezze sugli undici che dovranno applicare principi e schemi sul campo: “Non ho dubbi su chi partirà titolare, potranno al massimo esserci delle varianti sulle posizioni di partenza”. Unica eccezione quella del portiere: “Aspetto domani per decidere e mi affiderò alla maturità di Narciso. Se mi dirà di sentirsi pronto e di non aver alcun timore sulle sue condizioni fisiche giocherà lui. Micale ha fatto bene sin qui ma in porta occorre che le gerarchie siano certe”. Nessuna anticipazione sui nomi, le indicazioni della rifinitura portano a pensare a un 4-3-3 con Gerbo a destra sulla linea di difesa, Di chiara dall’altra parte, Loiacono e Coletti in mezzo. A centrocampo Quinto, Vacca e Agnelli, tridente formato da Sarno, Iemmello e Maza con Chiricò pronto a subentrare a partita in corso.

IL RAPPORTO CON LA CITTA’. De Zerbi insomma si sente pronto alla sua prima gara da dentro o fuori: “Vivo serenamente questi giorni, con la carica giusta e la convinzione di aver dato tutto. L’adrenalina di questa settimana è anche bella da vivere”. Il rapporto viscerale dell’allenatore rossonero con la città è dimostrato dal finale tutto per i tifosi: “Quando sono arrivato qui, mi ero proposto di far tornare la gente allo stadio. Ecco perchè è un vanto e un orgoglio domani poter avere 18mila tifosi allo Zaccheria e sono felice di aver dato ai miei giocatori la possibilità di poter disputare una partita con un pubblico così”. È per questo forse che non lo distraggono nemmeno le sirene della serie A e il fatto che il suo nome sia stato accostato a panchine come quelle di Empoli o Crotone: “Foggia è la mia città calcistica e fin quando sarò qui non c’è spazio e tempo per altre ‘str……’ – tira corto il mister. Se non è un nuovo atto d’amore, poco ci manca.

di Michele Gramazio – www.foggiacittaaperta.it

Categoria: Intervista