De Zerbi: “Pubblico così presente mi fa venire la pelle d’oca”

De Zerbi: “Pubblico così presente mi fa venire la pelle d’oca”

Le parole di De Zerbi in conferenza:

Se non sblocchi il risultato quando devi, poi te la puoi trascinare. Abbiamo battuto una grande squadra con più esperienza di noi. Abbiamo fatto una grande partita per eliminarli, il che vuol dire che il Lecce è una grande squadra. Sono orgoglioso, ma non della vittoria o della finale, ma perché ce la siamo giocata. Siccome si pensa sempre ad essere sparagnini quando si ha il gol di vantaggio, io invece preferisco piuttosto di essere eliminato, ma non voglio mai che si rinunci a giocare la partita. Quello che ci ha contraddistinto in questi due anni è la mentalità, non dobbiamo mai perderla, perderemmo l’identità nostra. Il Pisa non lo conosco per niente, vi giuro di non aver visto neanche 5 minuti di una loro partita. La cattiveria del Pisa? In finale come fai a non essere ‘cattivo’. Con Gattuso ci siamo visti in un’occasione in cui è stato eccezionale, dimostrandosi umile e disponibile. Un’altra cosa bella della mia squadra è che riesce a gestire bene la pressione. Senza pressione, vuol dire che non ti stai giocando niente. Se riesci a saperla gestire, ti da solo maggiore motivazione e spinta. E’ un’altra conquista questa. Il pubblico poi ti dà la pressione giusta, che poi non è pressione perché il pubblico ha capito che la squadra sta dando tutto. Il pubblico così gremito mi fa venire la pelle d’oca. Oggi c’era Carannante a veder la partita, e gli ho chiesto se sentiva più entusiasmo rispetto ai tempi nostri. Lui mi ha risposto che c’è più fame di vittoria. Adesso ci prepariamo a fare la finale, non snaturandoci, rispettando l’avversario ma andando lì a fare la partita. Abbiamo recuperato Angelo, questa settimana si riaggregano Quinto e Agostinone, così possiamo alzare l’intensità dell’allenamento. Per Di Chiara solo crampi, nulla di grave. Il gol preso su un errore di Gerbo, è colpa mia, perché sono io che dico sempre di giocare la palla. Nasce da una cosa che noi conosciamo bene. Giocare ci ha dato sempre vantaggio, non posso dire di non giocare dopo il primo errore. Io voglio il gioco, ma come base voglio la cattiveria, la voglia, l’approccio la determinazione. Non come squadre che giocano con le ballerine ai piedi. Su Riverola, Coletti difensore centrale, dovete parlare voi. Sono cose che danno ragione ai giocatori. Io e Di Bari abbiamo fortuna a saperli scegliere. Riverola è uno dei giocatori con più carattere e personalità. Sul Crotone? Rispondo come ho sempre risposto. Purtroppo io non so se farò l’allenatore di alto o basso livello. So solo che quello che sono qua lo sarò sempre. Vi dico che qualcuno mi ha chiamato ma che non ci ho pensato minimamente ad un secondo. A fine anno se le cose combaceranno, può darsi che io stia a Foggia anche se dovessimo restare in Lega Pro. Come potrei andar via se dovessimo andare in B. Ho perso già categorie importanti, ma questo è motivo d’orgoglio per me. Se tu sei una persona per bene e cerchi di migliorarti sempre, i treni passano ogni cinque minuti. E’ una fortuna allenare la squadra che ho, qua non mi manca niente. Mi sento mio tutto. 

Francesco Beccia – www.foggia.iamcalcio.it

Categoria: Intervista