Quinto: «Foggia grande sorpresa, l’Ischia è in grado di conquistare la salvezza»

Quinto: «Foggia grande sorpresa, l’Ischia è in grado di conquistare la salvezza»

 

Due parentesi nell’Ischia. Nel mezzo sei mesi a Fondi. In seguito un anno a Caserta, uno a Torre del Greco e poi per Marcello Quinto è ritornato a casa. Lui, foggiano di Stornarella, attorno al quale ruota il fantastico complesso messo su da De Zerbi, domenica non giocherà perché squalificato. Al pari del difensore centrale Gigliotti e del terzino sinistro Agostinone. In più, nell’infermeria ci sono tre satanelli (leggete a parte).

Per Quinto è la prima volta contro l’Ischia da spettatore…

«E’ la prima volta, finora negli scontri tra Ischia e Foggia ho sempre giocato. Anche con la Casertana ho vissuto la partita sempre in campo. Sarà una sensazione strana».

Il Foggia ha affrontato l’Ischia già due volte, visto il precedente agostano in Coppa Italia. Gialloblù in zona play-out dall’inizio della stagione: tutto previsto?

«In linea di massima si, si capiva da subito quali sarebbero state le squadre da battere. Si sapeva che l’Ischia doveva disputare un campionato per salvarsi – sostiene il centrocampista rossonero – stringere i denti per conservare la categoria. Penso che alla fine sia in grado di spuntarla, anche per le novità che sono giunte nel mercato».

Nelle prime gare stagionali il Foggia lasciava intravedere le sue qualità ma non riusciva a decollare. Poi cosa è accaduto?

«Dopo il pareggio interno contro la Salernitana, il filotto di tredici risultati utili consecutivi ci hanno fatto prendere consapevolezza. Quando ti trovi nelle prime posizioni, poi sei stimolato maggiormente a lottare per rimanerci. Siamo partiti senza che nessuno ci dava tra le favorite. Abbiamo una organizzazione di gioco che nessuno ha in questa categoria. Penso che il tecnico De Zerbi sia un fenomeno per la Lega Pro. Per noi è davvero un valore aggiunto. E chi lo dice non sono certamente io..». A detta di tutti un predestinato, un allenatore che a breve vedremo su una panchina della massima serie.

Marcello Quinto in discussione a Ischia, poi è diventato “profeta in patria”. Da non credere…

«Non è una cosa usuale. Mettersi in discussione nella propria città non è facile. In tre anni (il Foggia due anni fa fu ripescato dopo i play-off in D, ndr) abbiamo raggiunto bei risultati ma non ci accontentiamo perché vogliamo scalare ulteriormente la classifica».

Che partita sarà domenica allo “Zaccheria”? Ti aspetti un’Ischia sulla difensiva?

«Credo di si ma non perché sarà questo l’atteggiamento di base dell’Ischia – replica Quinto –. Spesso e volentieri affrontiamo squadre che hanno questo atteggiamento perché non è facile starci dietro».

Tre assenze sicure in casa rossonera, quattro quelle certe in casa gialloblù. Mettendo sul piatto della bilancia il valore dei calciatori, chi ci perde di più?

«Se parliamo di valori nel suo insieme, sicuramente a perderci è il Foggia, anche se gli assenti dell’Ischia sono fondamentali. A trecentosessanta gradi, per il valore del gruppo, l’Ischia ci perde tantissimo. Sul piano tecnico, per i meccanismi che si sono creati, è invece il Foggia la squadra che ci perde maggiormente. Ormai ci intendiamo a memoria, abbiamo meccanismi molto collaudati».

La partita col Savoia è stata vinta da un’Ischia più “ischitanizzata” col rientro oltre di Mennella e Impagliazzo, oltre che di Finizio che ormai è un veterano. Credi che sia importante anche a questi livelli la componente autoctona?

«Secondo me è un valore aggiunto, testimonianza ne è proprio il Foggia. Siamo pieni di foggiani. Oltre a me ed Agostinone ci sono il capitano Agnello e D’Allocco che ha giocato quasi sempre. E’ importante avere in squadra elementi del posto, sentono di più l’importanza della maglia».

Andrea Impagliazzo e Davide Trofa sono rimasti gli ultimi “reduci” della incredibile salvezza di Bacoli.

«L’impresa di quasi cinque anni fa: e chi la dimentica quella salvezza! Mi fa piacere per Andrea che è ritornato nel calcio che conta, è un bravissimo ragazzo e se lo merita. Non a caso siamo i due autori dei gol che determinarono la salvezza. Mi dispiace per Trofa che non riesce a trovare spazio».

Come va a finire la lotta al vertice? Benevento ormai avviato verso la B oppure la Salernitana ha ancora qualche ampie possibilità di spuntarla?

«Secondo me se la giocheranno fino all’ultima partita, anche perché a breve ci sarà lo scontro diretto. Ambedue le squadre si devono scontrare contro squadre che lottano sia per la zona play-off che per la salvezza e non è detto che debbano vincere per forza. Nessuno regalerà nulla».

Passiamo alla lotta per i play-off. Ci siete anche voi oppure Lecce, Juve Stabia, Casertana e Matera hanno qualcosa in più del Foggia?

«Come nomi forse si, vedi Lecce, ma se si parla di valori espressi in campo, il Foggia ha dimostrato di potersela giocare. Abbiamo pareggiato in casa col Matera ma meritavamo di vincere, con la Juve Stabia abbiamo subito gol al novantesimo e lì è sfumata una vittoria meritata. Contro Casertana e Lecce abbiamo vinto. Come valori, penso che dovevamo stare tra le prime tre in classifica».

Al netto delle penalizzazioni già distribuite e in arrivo, come vedi la lotta nella zona bassa della classifica? L’Ischia disputerà i play-out o secondo te è ancora in grado di conquistare la salvezza diretta?

«Per me l’Ischia ce la può fare. In alcune società ci sono problemi, la situazione a Barletta è devastante. Sappiamo bene a poca distanza da qui come stanno le cose. Ma per venirne fuori serve continuità: l’Ischia ha bisogno di un filotto di risultati ma ovviamente…a partire dal prossimo sabato, quando ritornerà a giocare in casa».

Pino Iodice è stato appena sentito a Roma dalla Procura Federale dopo l’audizione di venerdì scorso a Napoli presso la Procura della Repubblica. Che idea ti sei fatto di questa vicenda?

«In tutta sincerità, sono questioni che non mi interessano Non è una frase fatta, penso a fare il calciatore e non mi interessa questa querelle. Molto meglio pensare al Foggia, al calcio giocato. Meglio divertirsi che pensare a questioni che non sono di mia competenza». Non è diplomazia: Marcello Quinto è fatto proprio così.

Fonte: www.ildispariquotidiano.it

Categoria: Intervista