Marchionni a Mitico Channel: “Voglio una squadra che vince e convince. Se l’anno prossimo sarò a Foggia? Penso al presente”

Marchionni a Mitico Channel: “Voglio una squadra che vince e convince. Se l’anno prossimo sarò a Foggia? Penso al presente”

Ieri sera, Marco Marchionni, allenatore del Calcio Foggia 1920, è stato ospite della puntata numero 214 de “La partita dei Mitici”, trasmissione condotta da Biagio Porricelli che va in onda ogni lunedì alle 21:00 su Mitico Channel. Gli ospiti in studio, e i tanti tifosi che hanno seguito il format, hanno rivolto varie domande al condottiero dei satanelli definito “un uomo di stile, pacato, ma un gran leader”.

L’obiettivo salvezza è stato già quasi raggiunto. Ora puntate ad altri traguardi?

Indipendentemente dagli obiettivi, io dico ai miei ragazzi di continuare su questa scia positiva che ci renderà matematicamente salvi. In questo momento dobbiamo basarci sulla nostra crescita, siamo a +19 punti dalla quartultima e quindi l’obiettivo principale è quello di continuare ad essere squadra e a migliorare partita dopo partita.

Qual è il segreto di questo Foggia?

All’inizio i ragazzi non credevano molto nei loro mezzi e non giocavano totalmente sereni, sia per l’importanza della maglia che vestono, sia per il cambio di tre allenatori nel precampionato che aveva reso tutto strano, quasi come “una barzelletta”. Dopo la partita col Potenza, perdere in casa col Bisceglie è stata una mazzata. Le sconfitte successive mi avevano dato già alcuni segnali di miglioramento, e la squadra ha iniziato ha imporsi quando si è amalgamato il gruppo nello spogliatoio.

L’anno prossimo Marchionni sarà ancora alla guida del Foggia?

Ho un anno di contratto e non penso a giugno. C’è tempo e in questo momento preferisco analizzare il presente: la squadra è migliorata molto sotto il punto di vista dell’atteggiamento, ma deve ancora perfezionare il gioco. Voglio una squadra che vinca e convinca.

Catanzaro, Avellino, Ternana e Bari: come preparerà le prossime quattro gare? Si affiderà ai “titolarissimi” o vedremo un leggero turnover?

La formazione la fa il campo, non ho titolarissimi. I calciatori devono dimostrarmi in allenamento di meritarsi sempre il posto, altrimenti scelgo compagni più pronti.

Dopo l’infortunio di Naessens e con un periodo di forma non ottimale di Dell’Agnello ha trasformato Curcio da trequartista a capocannoniere dei rossoneri. Come ha lavorato con il numero 10 ex Catania?

Ho fatto capire a Curcio la mole delle sue potenzialità. Qui ha trovato un gruppo di amici che lo stanno anche aiutando a far emergere al meglio le sue qualità, come singolo e come parte dell’intera formazione. Mi è dispiaciuto perdere Naessens, poiché è un calciatore con caratteristiche diverse da quelle degli altri attaccanti in rosa e sarebbe stato un’arma in più.

Quando la squadra si raduna a fine partita a centrocampo chi parla? E cosa dice?

Lì parlo io per far capire ai ragazzi quello che hanno dato e quello che si può migliorare: a volte ci deve essere maggiore agonismo, le partite bisogna chiuderle prima e bisogna sempre credersi in se stessi.

Il modulo era stato disegnato da Corda?

Si, ma secondo me non esiste il sistema di gioco, bensì è importante chi lo interpreta. A volte difendiamo anche a 4, quindi la prestazione dei ragazzi è prevalente sul modulo.

Quali sono state le 4 tappe fondamentali di questa stagione?

Penso che a Catania sia stata la partita peggiore fino ad oggi. Con la Juve Stabia abbiamo sofferto molto nei primi minuti, ma poi abbiamo preso le misure e abbiamo fronteggiato bene l’avversario. Secondo me il vero Foggia, ovviamente bisogna ancora migliorare, è quello visto a Monopoli o a Viterbo: crederci fino alla fine e con un atteggiamento ottimo.

I calciatori del Foggia protestano poco e il numero di cartellini è diminuito molto nelle varie gare. Qual è il suo rapporto con il mondo arbitrale?

Quando protesti o fai il furbo, sei concentrato su altro e non su te stesso. Per migliorare bisogna solo pensare alla propria prestazione e non a tutti i fattori esterni. I ragazzi hanno capito come la penso e stanno reagendo di conseguenza, rispettando la mia volontà.

Quanto e come sta incidendo la chiusura degli stadi?

A mio parere ci sta agevolando, perché la squadra è molto giovane e potrebbe risentirne, soprattutto in alcuni momenti negativi. I ragazzi, inoltre, sentono le mie indicazioni e riescono meglio a dialogare tra loro.

Said e Nivokazi che contributo daranno fino al termine del campionato?

Sono calciatori che ha scelto Corda e io mi fido ciecamente di lui. La loro importanza dipenderà da ciò che mi dimostreranno in allenamento e la squadra potrebbe fare un’ulteriore salto di qualità.

Ha preferito Agostinone a Raggio Garibaldi e Di Masi. Perché?

Pino è una pedina fondamentale, anche in ottica spogliatoio. Nei momenti negativi potrebbe dare una grossa mano ed è inoltre un calciatore valido.

Antonio Iammarino

Categoria: Intervista