Lassù qualcuno non ci ama: prepariamoci a raccolta!

Ormai quello che si paventava, quello che il buon Franco Ordine (da involontaria Cassandra) andava dicendo allarmato ai quattro venti è sotto gli occhi di tutti. Al Foggia non si perdona e non si vuole perdonare niente. Si colpisce uno per educare tutti, e quell’uno siamo sempre noi. Di nero nel calcio ne circola da sempre a iosa. Abbiamo sentito di inchieste su Spezia, Potenza, Milan, ma mai nessuno è andato sotto processo, mai nessuno è andato in galera. Noi invece siamo brutti, sporchi e cattivi e in galera dobbiamo andarci e ci siamo andati nella persona di Fedele Sannella prima ancora di essere rinviato a giudizio. Certo, bisogna stare calmi, affidarsi alla neutralità della giustizia, accettare la giusta punizione qualora si accertino comportamenti illeciti, ma chiedere la retrocessione per una squadra arrivata nona in campionato, a 14 punti dalla quint’ultima, dopo che ha onorato fino all’ultimo secondo il campionato evitando che Frosinone – Foggia diventasse una farsa come le centinaia di partite farsa delle ultime giornate di campionato a tutti i livelli (di Spezia – Parma ne  vogliamo parlare?), dopo aver onorato tutti gli impegni economici federali ed avere certificati i conti in regola è davvero troppo e inaccettabile. Noi non abbiamo letto le carte processuali ma conosciamo i capi di imputazione e da quelli risulta chiaro che i pagamenti a nero del Foggia (che attenzione, sono tutti da dimostrare) sono stati fatti a pioggia, una tantum, anche per piccole cifre, ma in misura non ordinaria e soprattutto per un ammontare minimo rispetto al monte ingaggi regolamente dichiarato. Quanto alle collusioni con la mafia siamo ai limiti della diffamazione. Nessun Tribunale dello Stato ha mai emesso nemmeno una sentenza di primo grado che attesti e confermi collusioni con la criminalità organizzata di tesserati del Foggia Calcio o della proprietà (e il più esposto, il dott. Curci, ancora sotto processo, ha lasciato la società un anno fa) e si chiede di umiliare e annichilire una società, una squadra, una tifoseria sulla base di prove indiziarie: inaudito!

Qui non si tratta di fare del vittimismo, non vogliamo essere patetici, qui vogliamo difendere e pretendere i nostri diritti, quelli di un processo giusto ed equo, cosa che ci è stata già macroscopicamente negata in sede di retribuzione delle mutualità in Lega, “dirottate” scandalosamente dagli stessi club interessati nelle loro casse a danno del Foggia per vizi procedurali e non per omessi pagamenti: ancora una volta inaudito!

Lassù qualcuno non ci ama, adesso è chiaro, la nostra squadra, il nostro popolo non merita giudizi sommari ed esemplari. La retrocessione spetta a chi commette illeciti sportivi, a chi trucca partite e campionati frodando la buona fede di milioni di tifosi, gli illeciti amministrativi vanno puniti senza ricorrere alla mannaia robespierriana pretesa dalla Procura Federale.

In queste ore di ansia e di attesa aspettiamo sereni (per quanto sia possibile) il giudizio confidando nella buona fede e nell’imparzialità dei giudici ma prepariamoci per ogni evenienza, tutti insieme, a mobilitarci in tutte le sedi, in tutte le città e nei più sperduti ed ameni paesini dove risieda un solo tifoso del Foggia: Roma non è lontana, ed è lì che dovremo essere pronti ad organizzare, se sarà necessario, la più grande e partecipata trasferta del Foggia perchè il Foggia, questa volta, cari signori della Procura Federale, non sarà più lasciato solo. Alla giustizia ci crediamo e ci affidiamo ma al giustizialismo no, lo abbiamo sconfitto più di settant’anni fa ed è bene che rimanga solo uno sbiadito ricordo.

Forza Magico Foggia!

Francesco Bacchieri – www.ilfoggia.com