Marsico: “La continuità della performance dovrà essere il primo obiettivo da perseguire”

Marsico: “La continuità della performance dovrà essere il primo obiettivo da perseguire”

Dopo due giornate, una sola squadra è a punteggio pieno nel girone C di serie C: il Monopoli, che, dopo aver battuto all’esordio il Catania, ha vinto anche a Torre del Greco (1-2). Le prossime gare potranno certificare o meno la candidatura della formazione di Colombo al ruolo di outsider. I biancoverdi, infatti, riceveranno prima l’ACR Messina e poi l’Avellino.

Dietro il Monopoli, a quota 4, vi sono 5 squadre: Bari, Foggia, Catanzaro, Palermo e Taranto. Ad eccezione del Taranto (vittorioso un po’ a sorpresa a Campobasso), le altre hanno tutte l’ambizione di recitare da protagoniste sino al termine del campionato. Verificheremo nel prosieguo chi riuscirà ad essere all’altezza delle aspettative.

Già attardate risultano due big del torneo: Avellino e Juve Stabia, che però si sono affrontate fra loro (non andando oltre lo 0-0). Sono a centro-classifica con 2 punti (frutto di altrettanti pareggi), staccate di 4 lunghezze dalla vetta. Ma presto – è la convinzione di molti – le troveremo in alto.

Intanto è già “saltata” la prima panchina: quella di Di Napoli alla Paganese. Al suo posto è stato chiamato Grassadonia, vecchia conoscenza.

Due turni sono pochi per farsi anche solo un’idea del campionato che sarà, ma la sensazione è che questo torneo possa essere equilibrato (con più squadre a contendersi sino in fondo il successo finale) e, dunque, diverso da quello scorso, quando vi fu una dominatrice incontrastata (la Ternana).

Curiosamente Bari e Foggia, in queste prime due giornate, si sono scambiate l’avversario. I biancorossi, dopo aver faticato a Potenza, hanno strapazzato il Monterosi (4-0), che aveva imposto il pari al Foggia. Al contrario, i rossoneri hanno superato agevolmente la formazione di Gallo (4-1), dopo aver suscitato qualche perplessità all’esordio. L’alternanza fra alti e bassi è inevitabile all’inizio, soprattutto per chi (come Bari e Foggia) ha effettuato una rivoluzione tecnica.

Allo Zaccheria col Potenza si sono visti sprazzi di Zemanlandia: tagli, sovrapposizioni, triangolazioni, il tutto in velocità e con palla a terra. In molti si sono… riconciliati col calcio. Il risultato finale è stato nello… stile dell’allenatore di Praga, al contrario dello 0-0 dell’esordio. Sono andati a rete tutti i componenti del tridente offensivo, evidentemente non a caso.

Buono, l’approccio alla gara della squadra e bello, lo stacco di testa di Ferrante per il momentaneo 1 a 0 dopo neppure 4 minuti di gioco. E se il gol di Petermann (mandato in campo dopo il pareggio ad inizio di ripresa degli ospiti) è stato frutto di una prodezza personale (splendido sinistro all’incrocio da 20 metri), le azioni che, subito dopo, hanno portato alle marcature di Merkaj e Curcio hanno esaltato la bontà degli schemi rossoneri. E per i meno giovani è stato come un déjà vu.

“Sono contento” è stato il commento del presidente Canonico, subito dopo il triplice fischio. “C’è ancora tanto da migliorare” ha avvertito Zeman nel post-gara.

La continuità della performance, nell’ambito dei 90 minuti e nei vari cicli di gare, dovrà essere il primo obiettivo da perseguire, per il Foggia. Col Potenza sono bastati pochi minuti (dal 69’ al 75’) per aver ragione dell’avversario. Potrà essere necessario… aprire Zemanlandia per più tempo. E il divertimento sarà assicurato.

Massimo G. Marsico