Vigor Lamezia-Foggia: i commenti di fine gara dei tecnici
E’ un mister Erra che si sforza di vedere il bicchiere mezzo pieno, quello che si presenta in sala stampa a fine gara. “Gara equilibrata, e quindi risultato giusto, contro una squadra forte, venuta a giocarsela con buone geometrie ed idee di gioco. Siamo stati bravi a concedere pochissimo ed a riuscire a sbloccarla a 10’ dalla fine, salvo poi essere raggiunti ad un minuto dalla fine a seguito di una nostra ingenuità su un calcio da fermo. Il rammarico è solo per aver visto sfumare in extremis tre punti che avevamo ormai in pugno. Complessivamente, infatti, il risultato finale ci sta”.
Per la terza gara di fila, gli avversari trovano il gol in zona Cesarini. “Quando si prende gol su calcio piazzato la condizione fisica non centra nulla. Tra l’altro abbiamo chiuso con una sorta di arrembaggio finale, mettendo due-tre palle in area. Di solito questo tipo di partite le porta a casa chi segna per primo, ma dovevamo essere più attenti e determinati nell’azione costataci l’1-1. Ad ogni modo sono contento perché questa squadra sta dando tutto, mettendoci l’anima ed il cuore ogni domenica”.
Il trainer salernitano motiva così la sostituzione del play Battaglia. “Loro avevano un centrocampista esperto come Agnelli che ad un certo punto è andato a fare quasi la mezzapunta. Di conseguenza, essendo Battaglia più elemento d’impostazione e costruzione, ho preferito mettere un giocatore fresco più esperto ed abile nell’interdizione, come Puccio”.
L’ex Primavera dell’Inter stavolta è infatti partito dalla panchina. “Avendo uomini contati e trattandosi della terza partita in sette giorni, ho voluto fargli tirare un po’ il fiato come d’altronde fatto a Melfi con Giampà”.
“Era una partita pericolosa. Mercoledì sembrava che avessimo battuto una squadra abbordabile che poi ieri è invece andata a dominare a Salerno. Abbiamo tamponato, mascherando bene la superiorità tecnica evidente del Foggia. Se andiamo a leggere la distinta, infatti, leggiamo di una squadra che non fa minutaggio e che possiede calciatori con alle spalle tanti campionati di B e Prima Divisione, se non addirittura ex serie A come Potenza. Cerchiamo di fare sempre del nostro meglio ma in campo poi ci sono anche gli avversari che spesso ti costringono a giocare una partita diversa da quella che avevi preparato. Nell’occasione abbiamo dovuto giocare più sulla difensiva, sebbene Piacenti non abbia dovuto fare alcun serio intervento”.
Quanto all’ipotesi di gettare nella mischia Voltasio, nella seconda metà della ripresa, al posto di un Giampà apparso un po’ stanco, Erra fa notare di aver “messo Catalano, con passaggio al 4-4-2 e dirottamento di Improta in marcatura su Quinto ch’era il loro fulcro del gioco. Capisco – sorride – che siete tifosi di Voltasio, ragazzo corretto che sta crescendo, però di fronte ad un centrocampo con calciatori così importanti, ritengo che nei minuti finali Catalano potesse essere un po’ più pronto”.
Nonostante il pari quasi in extremis, il tecnico rossonero De Zerbi non è certo il ritratto della felicità. “Per come si era messa la partita, alla fine è un punto guadagnato. Se invece pensiamo a quello che potevamo fare nell’arco dei 90’, sono due punti persi. Ancora non vedo una squadra convinta della propria forza ed è un aspetto, questo, sul quale sto battendo tanto. Sembriamo frenati. Ci manca quella spensieratezza in grado di farci giocare per come sappiamo. Oltre che persone vere, infatti, ritengo di avere a disposizione giocatori forti, dai quali pretendo per questo di più. Dobbiamo fare il salto di qualità. Di positivo c’è la forte reazione avuta dopo esser andati in svantaggio. Che impressione mi ha fatto la Vigor? Squadra tignosa, consapevole di dover lottare su ogni pallone”.
Gol con doppia dedica quello messo a segno dal difensore francese, ma con lontane origini calabresi (“Sono di Marsiglia ma i miei nonni erano calabresi, anche se non so originari di quale paese visto che mio padre è nato in Argentina per poi spostarsi in Francia per giocare”), Gigliotti. “Prima della partita avevo detto alla mia ragazza che, qualora avessi segnato, gli avrei dedicato il gol. Ma è dedicato anche a questa società alla quale mi sono ormai affezionato. L’avevo lasciata per andare a giocare nella Serie C spagnola in una squadra dove non mi conosceva nessuno ed il mister non mi voleva. Per cui lo scorso gennaio ho strappato il contratto e sono tornato a casa avendo avuto la fortuna di ricevere la chiamata del ds del Foggia, Di Bari. Il gol? La palla mi è arrivata perfetta ed ho calciato talmente bene che ho quasi sfondato la porta malgrado il portiere ci fosse quasi arrivato. Dobbiamo guardare dietro e non avanti, pensando partita dopo partita”.
Fonte: www.illametino.it