Il Punto sull’ottava giornata: Foggia corsaro a Ischia, Salernitana e Benevento in testa
Vittorie e punti preziosi per Benevento e Salernitana che, battendo Barletta e Savoia al termine dell’ottava giornata, consolidano il loro primato in condominio.
Più essenziale che bella la squadra di Brini, che ha sofferto l’inizio spumeggiante dei pugliesi rischiando anche di andare sotto in più di un’occasione. Alla fine i sanniti si sono appropriati della gara in un quarto d’ora, prima colpendo due pali e poi affilando la lama con Marotta. Quindi il rigore fallito da Floriano (senza fortuna il suo cucchiaio) e una ripresa passata a controllare, non senza sofferenza, gli attacchi biancorossi. In definitiva, il Barletta il pari lo avrebbe meritato. Ma non è la prima volta che il Benevento vince le partite così, in modo tirato e molto pratico. Virtù dei forti, non solo dei fortunati. Minimo sforzo anche per la Salernitana, che batte un Savoia che dietro combina più di un disastro e che davanti non concretizza le belle trame di gioco che pure riesce a costruirsi. Il 3-4-3 di Bucaro (modulo che al momento modifica il consueto 3-5-2) conferisce alla squadra estetica e un certo volume offensivo, ma davanti si stecca nel momento più propizio. E in difesa i gol presi sono imperdonabili e frutto di disattenzioni individuali. Peccato, perché il Savoia non è nel complesso dispiaciuto, seppur penalizzato da queste carenze. Mentre la Salernitana raccoglie senza sporcarsi le mani più di tanto, e porta a casa. A inseguire il duo campano, con la nutrita compagnia di Vigor Lamezia, Juve Stabia e Lupa Roma, c’è il Matera.
I numeri premiano per ora i lucani di Auteri: miglior attacco del girone (con la Casertana) e pure miglior difesa (col Lecce) con soli 5 gol incassati. Di certo, dopo un primo tempo molto equilibrato e assai vivo, il Matera ha preso in mani le redini del gioco meritando la vittoria contro la Reggina, al terzo stop consecutivo in trasferta. A decidere Diego Albadoro, attaccante scuola Giugliano, società partenopea che ha sfornato i Vives, i Migliaccio, i Ciotola e tanti altri. Fatale, però, la timidezza dell’amaranto Camilleri nell’occasione. Reggina che deve ovviamente invertire il proprio trend lontano dal Granillo se vorrà aspirare alle primissime posizioni. Il colpaccio vero e proprio lo fa la Vigor Lamezia, ribaltando il derby col più blasonato Catanzaro ed aggiudicandosi tre punti davvero gustosi. Certo, la maggiore qualità dei giallorossi (a secco per la prima volta in trasferta in questo campionato) si è lasciata preferire per buona parte della gara. Poi l’espulsione di Maiorano nella ripresa ha stravolto gli equilibri, rafforzando la convinzione dei biancoverdi di potercela fare almeno a non perdere. E infatti alla Vigor è bastato l’ultimo quarto d’ora, giocato all’arma bianca e produttivo di tantissime occasioni da rete al di là dei due sigilli di Montella e Voltasio che hanno deciso il derby. Chi invece è un po’ in credito con la fortuna è la Juve Stabia. I gialloblè, che quest’anno sono caduti solo a Catanzaro, giocano bene e divertono, ma non sempre raccolgono i tre punti come meriterebbero.
E’ capitato ad esempio col Messina, nonostante una superiorità schiacciante, con i peloritani mai più pervenuti dopo il vantaggio iniziale di Corona. Preziosissimo il numero uno giallorosso Iuliano, ma la Juve Stabia ha tradito anche tanta imprecisione sotto porta e la punizione vincente di Caserta è stata un brodino caldo per un collettivo piacevole ed organizzato. La squadra di Pancaro è però una bella realtà a cui, a questo punto, nulla può essere precluso. E mentre la Lupa Roma tira il fiato consentendo al Martina di prendersi un punto che sa di ossigeno (il primo in trasferta), il Lecce agguanta la Casertana dopo averla battuta con un risultato all’inglese e peraltro giusto per quanto visto in campo. Continua a segnare Moscardelli, mentre i Falchetti, non brillanti in Puglia, si fermano dopo ben 4 vittorie consecutive. Raccontato di Aversa-Melfi, Cosenza e Paganese si dividono la posta al termine di una gara non entusiasmante e che conferma il momento negativo di due squadre in affanno. Ma il punto va certamente meglio agli azzurrostellati che hanno appena inaugurato l’era Sottil, mentre il Cosenza è, con Melfi, Aversa e Martina, l’unica squadra a non aver ancora vinto dall’inizio della stagione. Il presidente silano Guarascio conferma a tempo Cappellacci. Segno che la panchina del trainer ex Teramo non finisce di scricchiolare.
I numeri parlano chiaro anche per l’Ischia e ne descrivono la propensione a calarsi nella veste del dottor Jekyll e di mister Hyde. Vale a dire, belli ed intraprendenti in trasferta, improduttivi anche se generosi al Mazzella dove, finora, non hanno mai vinto rimediando addirittura tre sconfitte. Fa festa per la prima volta fuori il Foggia e in maniera del tutto legittima. Perché, dopo un primo tempo in cui ha sofferto un’Ischia volenterosa ma inconcludente, nella ripresa ha gestito il vantaggio senza strafare, approfittando del calo progressivo degli isolani. L’Ischia ha l’urgenza assoluta di provvedere a quegli innesti a centrocampo e in difesa sbandierati già da diverse settimane. Soprattutto davanti, i gialloblù continuano a creare tanto, come in altre gare, ma senza finalizzare. Nel prossimo turno occhi puntati sul derby di lusso Benevento-Salernitana. Sfida tra le prime della classe, tra le due squadre che la classifica dice essere le più forti. Ci sarà da divertirsi, mentre a Castellammare sbarcherà il Lecce per un altro match aperto e tutto da gustare.