Foggia Legends: Nuccio Barone, il metronomo di Zemanlandia

Foggia Legends: Nuccio Barone, il metronomo di Zemanlandia

La prossima stagione rappresenterà, con molta probabilità, l’atto quarto del binomio Foggia-Zeman.

Gli anni di Zemanlandia e del “Foggia dei miracoli” sono impressi nei ricordi di tutti gli appassionati di calcio che ammirarono il gioco spettacolare proposto dalla squadra guidata dal Boemo. Tra gli interpreti di quel fantastico undici c’era Onofrio Barone, comunemente conosciuto come “Nuccio”. Centrocampista dalla spiccata tecnica, Barone approdò alla corte rossonera nella stagione 1987/1988. La sua visione di gioco era l’arma in più del Foggia: la maggior parte delle azioni passava dai suoi piedi che lanciavano le scorribande di Rambaudi, Signori e Baiano. In un’intervista rilasciata a “Repubblica Palermo” si definì, a tal proprosito, “picciotto nella favola di Zemanlandia”. Nella stagione 1990/1991 vinse il campionato cadetto e conquistò la promozione in Seria A con i satanelli contribuendo con 36 partite e 3 gol. L’anno successivo esordì in Serie A. I calciatori protagonisti di quelle annate si divertivano e facevano divertire i tifosi sugli spalti, come sottolineato dallo stesso Nuccio Barone al giornale “Repubblica”: “A Palermo con Zeman ho fatto il settore giovanile e poi a Foggia con lui siamo diventati Zemanlandia. Eravamo io, Signori, Baiano, Rambaudi e quell’anno in B vincemmo il campionato. In A nella stagione successiva arrivarono gli stranieri Shalimov, Petrescu e Kolyvanov e ci divertimmo assai”. Barone rientra tra le leggende della storia centenaria del club rossonero non solo per gli anni di Zemanlandia ma anche per una rete che permise ai diavoli del Sud di conquistare la promozione in Serie B al termine del campionato 1988/1989. Era il 4 giugno e all’ultima giornata Foggia e Palermo si contendevano l’approdo in cadetteria. Al Foggia bastava un pareggio, i rosanero invece dovevano obbligatoriamente vincere. La gara si disputò nel campo neutro di Trapani e i rossoneri erano guidati da Pino Caramanno, palermitano doc proprio come Nuccio Barone. I rossoneri in inferiorità numerica dal minuto 18, a seguito dell’espulsione rimediata da Coppola, passarono in vantaggio alla mezz’ora grazie ad una punizione beffarda di Barone: il pallone proveniente dalla destra attraversò tutta l’area di rigore e si insaccò in rete. A nulla servì il pareggio di Auteri realizzato a quindici minuti dal triplice fischio. Così Barone, dopo anni, ricorda quella esaltante promozione in Serie B: “Caramanno l’anno prima era a Palermo, vinse il campionato e non fu riconfermato. Quel Palermo-Foggia era quasi uno spareggio: arrivammo a Palermo, anzi a Trapani visto che la Favorita era in ristrutturazione, con due punti di vantaggio in classifica e due risultati su tre per ottenere la promozione. Fu una partita tiratissima, finì 1-1 con noi del Foggia in dieci dopo nemmeno un quarto d’ora per l’espulsione di Coppola. Il Palermo riuscì a pareggiare negli ultimi minuti il gol del vantaggio che avevo fatto io su punizione. Era un buon Palermo quello, ma non riuscì a essere promosso”.

Domani Nuccio Barone sarà allo Zaccheria per la partita organizzata in occasione dei 101 anni di storia rossonera. Farà parte della squadra delle leggende, un giusto riconoscimento per il protagonista assoluto della promozione in cadetteria e metronomo di Zemanlandia.

Antonio Iammarino