Foggia, i segreti della vittoria

Foggia, i segreti della vittoria

Al fischio finale di Fondi – Foggia un’intera città è esplosa di gioia, come non accadeva da davvero tanti anni da quelle parti. Il Foggia mancava dalla serie B dalla stagione 96/97, troppi anni nell’inferno delle categorie minori e tanti bocconi amari per i tifosi rossoneri, che hanno dovuto seguire i loro colori persino nella serie D, dopo il fallimento della vecchia società. Il Foggia sale in serie B, dopo un campionato dominato, sia sul piano del gioco che su quello dei risultati, cosa che è mancata nelle passate stagioni.

L’uomo della svolta non può che essere Giovanni Stroppa, arrivato nel silenzio e in alcuni tratti osteggiato nell’ambiente foggiano, ma che è andato avanti nella sua battaglia, trionfando sul prato di Fondi. La stagione dei Satanelli è iniziata come peggio non si poteva, con l’esonero di quello che era considerato il mentore calcistico di un’intera città, capace di essere eletto come erede di Zeman, cosa difficile in una luogo che vive ancora nel culto del maestro boemo. Proprio De Zerbi, fautore di un calcio posizionale spettacolare, specchio della sua mentalità, che però si è rivelata controproducente nel momento topico, in quel caldo pomeriggio di Pisa, aveva richiesto in modo forse sproporzionato alla categoria i sostituti dei partenti Iemmello e Di Chiara, arrivando al muro contro muro con i vertici societari. I fratelli Sannella e il ds Di Bari, non hanno potuto che prendere atto della situazione e virare su Stroppa, nonostante i malumori dei calciatori e dei tifosi. Mister pacato e silenzioso, si è calato nella realtà senza stravolgere i dettami del 4-3-3 del suo predecessore, ma rendendoli tatticamente meno estremi e più funzionali ad un campionato come la Lega Pro, dove alla lunga è la concretezza a vincere sullo spettacolo.

Da quel momento in poi un campionato di vertice, che ha visto cadere man mano tutte le concorrenti: prima la Juve Stabia, poi il Matera ed infine il Lecce, fino al trionfo di domenica scorsa. Grande rosa, ottimo allenatore, tifoseria da categorie superiori e dirigenti esperti come Di Bari e Colucci, questi gli ingredienti della vittoriosa stagione dei rossoneri, che spazza di un colpo solo le grandi delusioni degli ultimi 19 anni.

Fonte: www.tuttomatera.com