Gazzetta dello Sport: “Serie B, Lecco paga il ritardo. Le motivazioni dell’esclusione: «Nulla prospettava una deroga»”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caos in serie B e sul Lecco.
C’era attesa per la lettura delle motivazioni delle sentenze del Collegio di Garanzia presso il Coni di lunedì scorso, in particolare per quella grazie a cui è stato accolto il ricorso del Perugia e di conseguenza condannato il Lecco non solo all’esclusione dalla Serie B ma, da regolamento, a dover ripartire dai dilettanti. Il testo in questione ha fatto però storcere il naso a qualcuno. I giudici della «Sezione controversie di ammissione ed esclusione dalle competizioni professionistiche» hanno infatti ricondotto tutto alla «perentorietà» dei termini per presentare l’iscrizione alla Serie B, sottolineando che «non sembra rinvenibile nell’ordinamento alcuna indicazione che induca a ritenere plausibile un’interpretazione che ne prospetti una deroga in caso di inosservanza».
Durante l’udienza del 17 luglio però nessuno ha messo in discussione la perentorietà di certe scadenze. Non lo ha fatto il Lecco e tantomeno lo ha fatto la Federcalcio, che sul rispetto di certe regole fonda gran parte della sua solidità. La difesa della Federazione aveva puntato su un altro concetto, ovvero quello dell’«impossibilità» per il club di Di Nunno di rispettare le scadenze, che è cosa ben diversa dal dire che la perentorietà per una volta si può anche accantonare. L’avvocato Figc Giancarlo Viglione, nella sua requisitoria, aveva infatti detto: «Questa è una situazione particolare che non fa venire meno la perentorietà, ma il nuovo calendario deciso il 27 aprile dalla Lega Pro aveva reso impossibile l’adempimento». Va ricordato che l’elemento che fa differire il caso Lecco da tutti gli altri è lo slittamento della finale playoff dall’11 al 18 giugno, facendo sì che la squadra avesse poco più di 48 ore di tempo per completare la documentazione necessaria ad ottenere la licenza nazionale, visto che la scadenza era fissata alla mezzanotte del 20 giugno.
Caos serie B, Binda: “Non è escluso dietrofront Figc sui casi Reggina e Lecco”
Resta il fatto che a oggi il Lecco è fuori. Da tutto. Ma la strada per arrivare a una certezza è ancora lunga. Lunedì 24 ci sarà un nuovo Consiglio federale che però non definirà le ammissioni, ma soltanto la graduatoria di riammesse e ripescate nel caso in cui la Serie B non arrivi a 20 squadre: da questo punto di vista il Perugia, che sarebbe secondo nelle riammissioni con il Brescia primo, sembra rischi qualcosa proprio sul rispetto di tutti i criteri relativi allo stadio. Al momento sono 18 perché oltre al Lecco è stata esclusa anche la Reggina. Nel caso in cui ci fossero ancora ricorsi pendenti, la Federazione ha intenzione di attendere l’ultimo grado di giudizio non sportivo, ovvero quel Consiglio di Stato programmato al momento per il 29 agosto. Prima ci sarà il ricorso al Tar dei due club esclusi, che si esprimerà il 2 agosto. Comunque vada viene facile pensare che ci saranno club scontenti e che dunque il campionato sia destinato a partire a settembre. Una situazione difficile per tutte le società coinvolte, incerte su come muoversi tra mercato e allenamenti, ma indispensabile per evitare sorprese che rischierebbero di rimettere tutto in discussione con un paio di giornate già giocate.